(Arv) Venezia 2 feb. 2016 – Il consigliere regionale Simone Scarabel (M5S) torna sul tema della Commissione d’inchiesta sulle banche ed affida ad una nota la risposta alle dichiarazioni della capogruppo della Lista Zaia, SilviaRizzotto, che nei giorni scorsi era intervenuta sulla questione dichiarando che i consiglieri del M5S non sono gli unici ad avere le “mani libere” per presiedere la commissione. “La nostra disponibilità – afferma il consigliere Scarabel – dovrebbe apparire come una scelta di buon senso che gli altri gruppi potrebbero accogliere anche nel loro interesse, un interesse che non dovrebbe essere diverso dagli interessi dei cittadini. Riteniamo, infatti, che far gestire questa commissione dagli stessi partiti che hanno concesso, e in alcuni casi favorito, il disastro delle banche sia una contraddizione inaccettabile”. Scarabel spiega perché il M5S sarebbe l’unico con le mani libere: “I partiti sono coinvolti da rapporti personali o da scelte politiche con le banche inquisite.Il Partito Democratico è il partito della Boschi, ossia il ministro che noi riteniamo coinvolto in un conflitto di interessi con Banca Etruria, una banca non veneta le cui vicissitudini, tuttavia, presentano delle analogie con le nostre. Quanto è successo con l’Etruria serve a rappresentare il modo poco neutrale che il partito di Renzi, rappresentato dalla Moretti in Veneto, utilizza per rapportarsi con le banche. Inoltre, ricordiamo che il governo Renzi è stato l’artefice della legge per la trasformazione in SpA delle popolari, uno degli elementi del disastro. Ricordiamo – prosegue Scarabel, citando come fonte il Panorama del 23 dicembre – che lo stesso Renzi tra il 2004 e il 2012, quando ricopriva gli incarichi di presidente della provincia e di sindaco di Firenze, ha ottenuto prestiti per 800’000 euro dalle banche “del territorio” ed a stipulare i contratti sono stati in due casi, il cugino di suo padre e nell’ultimo la banca aveva come socio il suo amico Marco Carrai”. “Anche la Lega – aggiunge l’esponente pentastellato – è compromessa da scelte e rapporti che non ne garantiscono la massima libertà. Ricordiamo che Zaia è sempre stato dichiaratamente a favore della trasformazione in SpA di Veneto Banca e BpVi. Una linea a nostro avviso opposta a quella degli interessi dei piccoli azionisti. La politica della Lega in favore delle banche a dispetto dei cittadini è evidente anche dalla pressione esercitata da Zaia per il rinnovo della concessione dell’A4 senza gara, a tutto vantaggio proprio di una banca, Banca Intesa. Ai cittadini questa scelta costerà da un miliardo e mezzo a due miliardi di euro”. Ci sono poi dei rapporti personali che possono inibire la piena libertà d’azione, come quello con la moglie di Trinca, già presidente di Veneto Banca, che siedeva nella giunta comunale guidata della Lega a Montebelluna”. “Il M5S – conclude il consigliere Scarabel – a differenza dei partiti non deve rendere conto a nessuno se non a chi ha veramente bisogno di essere tutelato, ovvero i piccoli azionisti e i risparmiatori”.