Chioggia deve rappresentare un’alternativa all’ingresso delle navi a Venezia, ma per fare in modo che la città sia pronta a diventare lo scalo per la crocieristica tutti devono iniziare a fare la propria parte. Appoggio e rilancio l’ipotesi di utilizzare le strutture portuali di Chioggia come punto di riferimento per le navi, nell’ottica di un’esclusione dei giganti del mare dal capoluogo veneto.
Si può fare ne stiamo parlando in questi giorni con le autorità competenti e, anche se ci sono alcune situazioni da risolvere, il progetto è a portata di mano. Bisognerebbe affiancare questo nuovo sistema con una verifica della stazza delle navi e del pescaggio per decidere chi può entrare in laguna e chi invece non può entrarci, e da questo punto di vista la presenza a Chioggia di uno scalo potrebbe rivelarsi determinante.
Il punto a sfavore dello spostamento su Chioggia del traffico marittimo è legato ai fondali troppo bassi, che non permetterebbero ai natanti più grandi l’accesso al porto.
Allora che si inizi a lavorare coinvolgeremo tutti i soggetti perché questo progetto veda la luce. Se ci sono fondali da scavare e banchine da rifare, allora mettiamo mano al portafogli e iniziamo i lavori.
Stato e Regione ci devono ascoltare, questa è un’ottima soluzione e un investimento simile potrebbe ridare impulso all’intero settore adriatico compreso fra Venezia e Chioggia, e non solo, anche al territorio del Delta fino a Ravenna. Noi ci crediamo, siamo certi che anche in Regione e che a Roma ci ascolteranno.