«Sulla proposta degli assistenti civici sono possibilista. Anche se il varo doveva essere gestito meglio, anche in Veneto potrebbe venirne fuori qualcosa di utile per affrontare la Fase 2. Ma l’unica maniera per evitare che diventi un carrozzone inutile, che produce più problemi che soluzioni, sarà quella di affidarne la gestione ai sindaci». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, che prosegue: «I comuni conoscono le persone che si presenteranno a svolgere questo servizio di volontariato e quindi potranno effettuare la selezione, in base all’adeguatezza per il ruolo. Inoltre sapranno bene come usarle, visto che sono il livello amministrativo più vicino al territorio. Potranno disporne per tutte quelle esigenze che, dovendo fare i conti con le nuove regole imposte dal Covid-19, necessitano di maggior sforzo organizzativo e di più personale per il loro funzionamento».
«Che non siano ronde con la pettorina, ma solo volontari al servizio delle collettività, visto che l’operazione è stata fatta in collaborazione con l’Anci. Nella nostra regione conosciamo bene l’utilità e il valore sociale del volontariato – conclude Baldin – gestiamo quindi questa iniziativa senza preconcetti, puntando a dare una mano ai nostri sindaci, che sono stati troppo spesso lasciati soli ad affrontare il lockdown e la miriade di problemi ad esso collegati. Gli altri annunciavano le ordinanze, a loro toccava eseguirle».
martedì 26 maggio 2020