«Un finanziamento ora più che mai necessario, dopo che al disastro dell’acqua granda è seguita la crisi del Covid-19. A Venezia, in laguna e su tutto il litorale, questi fondi su cui il M5S si è speso non poco, a Roma come a Bruxelles, assumono un’importanza particolare». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, sui 211,7 milioni di euro del Fondo di solidarietà dell’Unione europea, stanziati per la maggior parte del territorio italiano colpito, tra ottobre e novembre 2019, da una serie di eventi meteorologici estremi collegati, che hanno provocato gravi danni e sono culminati nella disastrosa alluvione di Venezia.
«Il Veneto, come purtroppo ben sappiamo – sottolinea Baldin – è tra le regioni italiane più esposte al rischio idraulico. Notiamo che il Parlamento Europeo, nell’approvare lo stanziamento, ha sottolineato come il fondo sia “solo uno strumento di cura” e che “a causa dei cambiamenti climatici, le catastrofi naturali diventeranno sempre più violente e frequenti”. Per mettere più al sicuro il nostro territorio, quindi, bisogna investire in prevenzione e svoltare verso un futuro green, bandendo il consumo di suolo dissennato, l’incuria e la “cementificazione a prescindere”».
«Ora la palla passa al nostro sistema-Paese – osserva la consigliera M5S – come spesso capita quando c’è un bel gruzzoletto che arriva da Bruxelles, il passo successivo è quello in cui si inciampa. Dimostriamo che c’è finalmente unità di intenti tra comuni colpiti, Città Metropolitana, Regione e Governo. Che nessuno si impunti a fare la primadonna, ma che tutti collaborino per utilizzare, presto e bene, questo importante stanziamento europeo, provvedendo a destinarlo sul territorio con obiettività. Nel veneziano del dopo-Covid evitare litigi e farraginosità non è un auspicio, ma un obbligo».
giovedì 18 giugno 2020