«Non lasciamo che il concordato richiesto dalla Slim Fusina, ex Alcoa, sia un altro chiodo sulla bara dell’occupazione nella provincia di Venezia. Un’industria storica, che ha visto passare dai suoi cancelli generazioni di operai, orgogliosi di lasciare la povertà per accedere a un futuro migliore, ora rischia di spegnersi. È un’eventualità che non dobbiamo lasciare che accada, con la collaborazione dei nostri rappresentanti al governo, che ha già riconosciuto l’importanza strategica dell’azienda produttrice di laminati di alluminio». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle e candidata alle prossime elezioni regionali nella circoscrizione di Venezia, che prosegue: «Sarà un autunno difficile sul fronte del lavoro. Verranno al pettine tutti i nodi della crisi del Covid, e il nostro tessuto sociale rischia di subire duri colpi, dopo la contrazione del fatturato nel turismo, con i precari e gli stagionali che hanno patito i danni peggiori».
«Per l’ex Alcoa – ribadisce la consigliera M5S – vorremmo vedere una piena, completa collaborazione tra enti locali, Regione e Governo, per mantenere viva la produzione nel nostro territorio e invariati i livelli occupazionali, senza perdere neppure un posto. ».
«L’autunno richiederà infatti – aggiunge la politica veneziana – un’attenzione migliore, da parte di palazzo Balbi, per i problemi dell’occupazione. Il lavoro deve diventare la priorità numero uno della Regione, per quelle che sono le sue competenze, ma soprattutto per la capacità di coordinamento e di proposta che bisogna imporre all’agenda politica veneta. Dovremo vincere, in contemporanea, la lotta al Covid e la battaglia per il lavoro. Dalla pragmaticità e dalla coesione della politica, su questo fronte, si gioca il futuro del benessere del Veneto».
mercoledì 9 settembre 2020
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