«La conca di navigazione alle bocche di porto di Chioggia dev’essere realizzata quanto prima, chiediamo al governo un’accelerazione dei lavori che scontano un ritardo di anni. Quest’opera rappresenta l’unica possibilità che garantirebbe il passaggio dei pescherecci anche quando le paratoie del Mose sono alzate». Così Erika Baldin, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e Daniele Stecco, assessore alla Pesca del comune di Chioggia.
«In questi giorni assistiamo a un paradosso: prima il Mose non è stato chiuso e Chioggia e Sottomarina sono andate sott’acqua, poi il Mose rimane chiuso per giorni, bloccando l’accesso al porto della prima marineria d’Italia. Il Movimento 5 Stelle ha sempre detto che è illusorio pensare di risolvere i problemi causati dall’acqua alta con una grande opera come il Mose, in epoca di cambiamento climatico e innalzamento del livello dei mari. In ogni caso, visto che c’è, il Mose deve almeno funzionare correttamente e non può entrare in conflitto con l’attività dei pescatori, danneggiando l’economia chioggiotta di cui la pesca è settore trainante. Parliamo di 300 pescherecci e mille lavoratori fermi in questa situazione di stallo, con le paratie del Mose alzate a bloccare il proto. Per la marineria e per la città, già stremate dalla crisi dovuta alla pandemia, perdere ulteriori giornate di lavoro in mare è devastante: occorre subito accelerare i lavori per la realizzazione della conca di navigazione alle bocche di porto, in modo tale da permettere ai pescherecci di passare anche quando il Mose è attivo. In questa partita – concludono Baldin e Stecco – dev’essere chiaro che siamo al 100% dalla parte dei pescatori».
Erika Baldin (Movimento 5 Stelle), consigliere regionale del Veneto
Daniele Stecco (Movimento 5 Stelle), assessore alla Pesca del comune di Chioggia
