Lavoro. Baldin (M5S): «Caporalato: c’è un “caso Veneto”, la Regione intervenga»
Venezia, 24 maggio 2022 – «Le vittime di caporalato sono gli schiavi del XXI secolo, un fenomeno indegno in un Paese ed in una regione che vogliano dirsi civili. Non possiamo stare a guardare». Non usa mezzi termini la consigliera regionale Erika Baldin, del MoVimento 5 Stelle, che nella giornata di oggi ha depositato un’interrogazione a risposta immediata per sapere quali iniziative verranno messe in campo dalla Regione a contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, «lesivo della dignità umana e delle leggi».
L’interrogazione cita nelle premesse il recente fatto di cronaca avvenuto il 20 maggio scorso a San Pietro in Gu, dove quattro cittadini stranieri irregolari, lavoratori agricoli in nero, hanno perso la vita in un incidente d’auto. «Un episodio che ci ricorda l’urgenza di intervenire su una realtà troppo spesso dimenticata e taciuta, quella del lavoro nei campi dove i lavoratori sfruttati in condizioni “indecenti e servili” nella nostra regione sono oltre 5.500», afferma Baldin, citando i dati del V Rapporto Agromafie e Caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto relativi al Veneto.
«Che ci sia un “caso Veneto” lo confermano i dati, siamo la seconda regione più colpita dopo la Sicilia con 143 procedimenti giudiziari e un forte radicamento del fenomeno su tutto il territorio regionale, Belluno escluso. L’allarme lanciato dalla Flai Cgil del Veneto, relativo alla diffusione del caporalato in altri settori oltre l’agricoltura, descrive una vera e propria emergenza. Serve un intervento coordinato tra i vari livelli istituzionali, a partire dalla Regione», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale
L’interrogazione cita nelle premesse il recente fatto di cronaca avvenuto il 20 maggio scorso a San Pietro in Gu, dove quattro cittadini stranieri irregolari, lavoratori agricoli in nero, hanno perso la vita in un incidente d’auto. «Un episodio che ci ricorda l’urgenza di intervenire su una realtà troppo spesso dimenticata e taciuta, quella del lavoro nei campi dove i lavoratori sfruttati in condizioni “indecenti e servili” nella nostra regione sono oltre 5.500», afferma Baldin, citando i dati del V Rapporto Agromafie e Caporalato dell’Osservatorio Placido Rizzotto relativi al Veneto.
«Che ci sia un “caso Veneto” lo confermano i dati, siamo la seconda regione più colpita dopo la Sicilia con 143 procedimenti giudiziari e un forte radicamento del fenomeno su tutto il territorio regionale, Belluno escluso. L’allarme lanciato dalla Flai Cgil del Veneto, relativo alla diffusione del caporalato in altri settori oltre l’agricoltura, descrive una vera e propria emergenza. Serve un intervento coordinato tra i vari livelli istituzionali, a partire dalla Regione», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale