Venezia, 29 aprile 2023 – Emergenza asili nido, il Veneto e l’area metropolitana di Venezia in maglia nera. I dati emersi nei giorni scorsi e pubblicati dai media riportano come l’offerta pubblica nella regione sia la più carente d’Italia (27 posti ogni cento bambini) e, in specie, nel Veneziano la cifra scenda a 26. «Questo a fronte di una media UE di 33 posti ogni cento bambini -osserva Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- mentre dal 2030 lo standard europeo sarà di 45 posti».
La consigliera annuncia quindi che presenterà una mozione al fine di impegnare la Regione del Veneto a farsi promotrice, avanti il governo, della priorità rappresentata dalla carenza di asili
nido pubblici, soprattutto in Veneto: «Lo scopo principale della mozione -prosegue Baldin- è rivedere la pianificazione regionale, nel senso di prevedere maggiori finanziamenti da stanziare a favore degli asili nido pubblici».
Un vero e proprio progetto, che passa attraverso ulteriori fondi a bilancio, anche per non correre il rischio (oggi concreto) di perdere l’erogazione prevista nel PNRR per i progetti già ammessi, in quanto sussistono ritardi negli adempimenti burocratici e nelle gare: «Ma soprattutto -continua la coordinatrice metropolitana del M5S- potenziare la rete di asili nido pubblici, in linea con gli standard europei, ha notevoli riflessi sotto l’aspetto sociale, come ad esempio rendere sostenibili le spese per le rette a tutte le tasche».
Molti genitori, infatti, si trovano costretti a scegliere tra il lavoro di entrambi e far nascere un figlio: «Quasi sempre a rinunciare all’impiego è la donna -conclude Erika Baldin- con gravi ripercussioni nel bilancio familiare e nel gender gap, non solo salariale. Fa specie che il governo Meloni e le amministrazioni di destra spingano sulla leva demografica, e poi non dotino i genitori degli strumenti necessari per affrontarla, come appunto gli asili nido pubblici che consentono alle donne di lavorare all’esterno anziché stare in casa. È una questione cruciale per il welfare dei prossimi anni, e va risolta ora: altrimenti bisognerà dire addio alle politiche per la natalità e anche al PNRR».