Venezia, 2 maggio 2023 – La Giunta regionale del Veneto “se ne lava le mani” dell’antifascismo. È ciò che la capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, Erika Baldin, desume dalla replica dell’ente (letta in aula dall’assessore alla Cristiano Corazzari) alla propria interrogazione a risposta immediata, presentata il 16 marzo scorso: «L’occasione -ricorda la consigliera- era stata fornita dall’increscioso episodio accaduto a Marcon, dove la locale amministrazione aveva negato il patrocinio alla proiezione del film “Roma città aperta” chiesta dall’ANPI, poiché testualmente non la riteneva “in linea con il programma culturale di mandato”. Ora, a parte che non si comprende in cosa consista questo programma, e che alla data la delibera della Giunta di Marcon non era ancora stata pubblicata nell’albo pretorio, colpisce l’atteggiamento pilatesco della Regione del Veneto in materia».
Prosegue Baldin: «Era scontato che la Giunta non avesse alcun potere di intervento nei confronti del Comune coinvolto, ma la risposta non entra nel merito del quesito posto. Ovvero: cosa significa l’antifascismo per la Giunta regionale? Il fatto accaduto a Marcon rimane grave, e spero non abbia sèguito in futuro nelle città, i cui amministratori pro tempore devono informare l’esercizio della gestione ai princìpi costituzionali».
Nella speranza che «la Giunta regionale prenda comunque posizione riguardo i valori fondamentali della democrazia», la coordinatrice metropolitana del M5S osserva che lo scorso 25 aprile anche a Chioggia ci sono stati attriti tra l’amministrazione di centrodestra e il comitato ANPI: «Vietare alla Banda musicale cittadina di suonare “Bella ciao” -conclude Erika Baldin- è un processo alle intenzioni del tutto privo di senso, dato il valore pluralistico che il brano ha oggi in tutto il mondo per chi sta ancora ricercando la conquista delle proprie libertà».