Venezia, 18 maggio 2023 – Via Moranzani a Malcontenta, odissea ambientale senza fine. Dopo il benzene nell’aria e il rischio di contaminazione alla natura che i progetti per nuovi inceneritori recano con sé, la novità del giorno riguarda l’acqua dei fossi, che secondo la popolazione locale diventa rossa per via dei liquami insinuatisi attraverso lo scavo del canale parallelo al lato nord: «I lavori in corso per realizzare le opere del famoso Vallone -osserva Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- finirebbero così per inquinare l’acqua necessaria alle irrigazioni degli orti circostanti, e quindi la salubrità degli ortaggi al consumo».
La consigliera conferma di essere in «costante contatto con i comitati civici e ambientalisti della zona, e di aver chiesto per tempo ad ARPAV continui monitoraggi dei fattori inquinanti, per comprendere quali siano le reali responsabilità». Non ultimo, l’affioramento di rifiuti probabilmente provenienti dalla vicina discarica «Lo scorso 8 maggio -ricorda la coordinatrice metropolitana del M5S- ho presentato un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta veneta, per conoscere quali analisi siano state effettuate tra Malcontenta e Fusina, quali azioni intenda compiere per mettere in sicurezza il territorio e con quali tempi».
A fine aprile un sopralluogo di ARPAV assieme all’impresa escavatrice riconosceva la gravità della situazione: «Era solo questione di tempo -conclude Erika Baldin- affinché potesse succedere quanto paventato, essendo probabilmente compromesso il diaframma di isolamento della discarica soprastante. Le piogge cadute negli ultimi giorni hanno fatto il resto, favorendo la percolazione dallo strato superiore e il dilavamento delle sostanze inquinanti. Non c’è bisogno di ulteriori elementi per far scattare l’allerta e imporre a chi di dovere di intervenire con i controlli. La salute delle persone, degli animali e degli alimenti deve venire prima degli interessi economici e infrastrutturali».