Venezia, 27 giugno 2023 – «La maggioranza di Zaia voleva trasformare Veneto Sviluppo in una società interamente pubblica, senza prevedere uno stretto controllo da parte dell’organo deputato ovvero il Consiglio regionale: una stortura antidemocratica, oltre che illegittima poiché in aperta violazione allo Statuto del Veneto. La nostra manovra emendativa si è concentrata soprattutto su questo aspetto. Ottenendo un buon risultato: nel corso della discussione in Aula, la Giunta regionale ha assorbito due nostri emendamenti che hanno parzialmente risolto il problema».
Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle, e Cristina Guarda, capogruppo di Europa Verde, a margine della seduta odierna che ha visto l’Assemblea di Palazzo Ferro Fini impegnata nella discussione sul Progetto di legge regionale n. 205, “Riordino di partecipazioni societarie regionali in un unico gruppo. Modifiche alla legge regionale 3 maggio 1975, n 47 “Costituzione della Veneto Sviluppo Spa” e alla legge regionale 6 settembre 1988, n 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il CNR per studi e ricerche in materie di interesse regionale” ed ulteriori disposizioni”.
«Con il primo emendamento viene garantita la presenza di rappresentanti delle minoranze all’interno del Consiglio di amministrazione di Veneto Sviluppo, nominato dal Consiglio regionale, mentre la seconda modifica impone il parere preventivo sul nuovo statuto di Veneto Sviluppo e Veneto Innovazione da parte della Commissione consiliare competente», spiegano Baldin e Guarda. «La legge, nel suo complesso, va sicuramente nella direzione giusta: quella di garantire uno strumento pubblico di intervento nell’economia regionale», aggiungono le consigliere regionali.
«Resta però la preoccupazione legata alla bocciatura di un altro nostro emendamento, volto a garantire la stabilità occupazionale delle due società nella delicata fase di transizione. E restano alcuni dubbi, uno tra tutti quello relativo alla scelta di incaricare Veneto Innovazione della comunicazione e promozione delle attività della Giunta regionale. La comunicazione istituzionale esula dalle competenze statutarie della società e c’è il rischio che questa norma, dal contenuto del tutto indeterminato, apra alla incontrollata discrezionalità e possa servire ad aggirare la par condicio durante le competizioni elettorali. Per tutte queste ragioni ci siamo astenute nella votazione della legge», concludono Baldin e Guarda.