Venezia, 19 dicembre 2023 – La manutenzione e la gestione dei ponti mobili sopra il Naviglio del Brenta dovrà continuare ad essere affare proprio del Comune di Mira. Lo ha deciso a maggioranza il Consiglio regionale, che per il secondo anno consecutivo ha respinto un emendamento al bilancio avanzato dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin: la consigliera aveva chiesto l’erogazione di contributi atti al sostegno dei progetti volti al recupero, alla valorizzazione e alla maggior efficienza del ponti mobili che attraversano fiumi e canali nel Veneto, con priorità per gli interventi che comportano l’abbattimento delle spese per il loro funzionamento e manutenzione.
«Si trattava -argomenta Baldin- di sostenere economicamente gli sforzi del Comune, finora il solo ente onerato nella complessa gestione dei ponti, che gravano unicamente sopra le casse della città rivierasca. Un fardello insostenibile, circa 500mila euro annui sottratti alle altre incombenze e necessità collettive, mentre il governo Meloni si diverte a tagliare i finanziamenti ai Comuni». Eppure, l’infrastruttura navigabile è di pertinenza della Regione: «Ma la maggioranza di centrodestra che ne regge le sorti -polemizza l’esponente del M5S- si gira dall’altra parte quando si parla della Riviera del Brenta. A differenza loro, io faccio e farò il contrario, continuando ad occuparmene e facendomi interprete dei suoi bisogni in Consiglio».
L’area di intervento che avrebbe potuto alleviare le fatiche degli amministratori miresi era stata individuata nella missione 10, avente a oggetto i trasporti e il diritto alla mobilità; nello specifico, il programma 1003 dedicato alle vie d’acqua: «La somma che avevo ipotizzato -conclude Erika Baldin- era pari alle esigenze manifestate, ovvero 500mila euro per ciascun esercizio fino al 2026. Le cittadine e i cittadini anche nel 2024 sanno chi devono ringraziare, se il servizio di apertura dei ponti graverà interamente sopra le loro uniche spalle».
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale