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Venezia, 28 giugno 2024 – Il poeta inglese John Donne soleva dire che nessun essere umano è un’isola. Ma avanti di questo passo, saranno le isole a rimanere senza umanità: «Se le politiche di destra al governo, in Veneto e al Comune di Venezia continuano a togliere servizi essenziali -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- allora chi abita le bellissime isole della laguna non avrà altra scelta che trasferirsi. Non si può rimanere dove non ci sono più scuole, medici, trasporti efficienti, dove le rive franano, dove il sindaco esplicitamente dà la precedenza alla terraferma. Ma la Venezia storica, le isole e la laguna sono patrimonio dell’UNESCO e meritano molto di più, meritano di continuare ad essere contesti popolati, vivi, in grado di dare certezze a chi vi è nato o li sceglie per viverci».

Sono i recenti fatti di cronaca a preoccupare la consigliera: «Al Lido la tenace protesta dei genitori per avere il servizio di pediatria notturna e un presidio di pronto soccorso -prosegue Baldin- ha portato domenica centinaia di persone in piazza e a sottoscrivere alcune petizioni in tal senso. Problema analogo rischia di avere Murano, dove l’unica pediatra è sotto sfratto e chiede alle istituzioni uno stabile dove poter operare, come ho chiesto anche in una mia interrogazione alla giunta Zaia. Nella stessa isola, peraltro, il moto ondoso sta facendo crollare le fondamenta, così come a San Giacomo in Paludo, mentre la denatalità di Burano e di Sant’Erasmo ha portato a tagli e accorpamenti negli istituti scolastici. E potrei continuare».

Infine, ma non certo per ultima, la questione dei trasporti: «Alla Giudecca ormai non transita più la linea 8 -fa notare l’esponente del M5S- e sono rimaste lettera muta le mie sollecitazioni affinché ACTV ripristini i bagni nei vaporetti a lunga percorrenza. All’estero c’è la gara a dire che il modello di sostenibilità conclamato da seguire è proprio quello delle isole della laguna, quanto a tempi di vita, modalità di smart working, possibili connessioni e la ricerca di un turismo lento. I gerenti dell’amministrazione invece rendono sempre più palese come di questi insediamenti non gliene importa niente, forse perché improduttivi secondo la loro visione delle cose. Abitare tali spazi invece deve tornare ad essere un aspetto peculiare, straordinario, di cui vantare orgoglio».

A poco più di un anno dal voto amministrativo, l’èra Brugnaro sta per finire: «Ingloriosamente, direi -conclude Erika Baldin- visto che anche i recenti risultati elettorali inchiodano il sindaco metropolitano a percentuali trascurabili nello stesso centrodestra. Non solo a Venezia insulare, ma anche nei quartieri della terraferma i fucsia non tengono più: segno che all’emarginazione della specificità lagunare non corrisponde affatto, nella realtà, l’esaltazione della vita a Mestre e Marghera, dove la sicurezza è percepita ai minimi storici, gli atti di violenza sono all’ordine del giorno, migliaia di persone cercano una casa senza riuscire a ottenerla dalla mano pubblica.

Stando così le cose, è comprensibile come anche roccaforti di destra (proprio alcune isole) voltino le spalle al leader di Coraggio Italia, praticamente un avviso di sfratto. Le forze di opposizione e di progresso hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei consensi con oltre il 57%: sta a loro, ora, organizzarsi e costituire un’alternativa credibile per riscuotere la fiducia di coloro che l’hanno perduta, di qua e di là del ponte. A partire da un programma comune e da un candidato o una candidata all’altezza della sfida».
 
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale
erika baldin

The author erika baldin

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