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INCENERITORE DI ENI A PORTO MARGHERA, LA REGIONE NON RISPONDE NEL MERITO ALLE PREOCCUPAZIONI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ E DEI COMITATI AMBIENTALISTI

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Venezia, 24 settembre 2024 – Mentre i comitati ambientalisti e la popolazione di Marghera attendono certezze relative alla possibile costruzione di un megainceneritore per fanghi ad opera di ENI Rewind, la Giunta regionale del Veneto decide di fornire solo dati tecnici, senza esporsi nel merito.

È quanto si desume dalla lunga risposta che Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a palazzo Ferro Fini, ha ricevuto oggi dall’assessore Gianpaolo Bottacin a nome dell’esecutivo veneto: «Avevo presentato l’ennesima interrogazione in materia, lo scorso 16 aprile -spiega la consigliera- quando l’Istituto Superiore di Sanità aveva bocciato l’ipotesi dell’impianto, sia dal punto di vista ambientale che sanitario».

Non era la prima volta che Baldin avanzava la questione: già il 18 gennaio 2023 aveva interrogato la giunta Zaia a riguardo dell’impatto viabilistico che l’ulteriore arrivo di mezzi pesanti (anche da fuori regione) avrebbe causato nella zona, considerata anche la centrale termoelettrica già presente nel sito di Fusina.

«Mi sarei aspettata -commenta l’esponente del M5S- un giudizio di natura politica da parte dell’ente, una rassicurazione più forte di fronte a un potenziale grande pericolo. Assieme a me la attendevano anche i comitati in lotta per evitare il nuovo ecomostro. Invece palazzo Balbi si è trincerato dietro la neutralità di procedure e uffici, comunicando solo il fatto (positivo) che l’eventuale inceneritore tratterà fanghi prodotti dalle acque reflue urbane, non già di origine industriale.

Ma l’installazione avverrebbe comunque in una zona già assai antropizzata e, come è noto, fortemente compromessa da oltre cent’anni di industrie chimiche, che riversano le loro esternalità negative danneggiando l’ambiente e la salute delle persone. Questa avrebbe dovuto essere la risposta, ed è arrivata finora solo dall’Istituto Superiore di Sanità, che pure è un organo tecnico».

Troppi timori reverenziali di fronte ai colossi del fossile? «Prendo atto -conclude Erika Baldin- che la Regione non ha risposto alla questione più importante, ovvero quella rilevata dall’ISS. Autorizzerà l’impianto di trattamento da 190mila tonnellate annue di fanghi? Nella decisione coinvolgerà le amministrazioni locali, dopo che i Comuni di Mira e di Vigonovo si sono già espressi in maniera contraria, e lo stesso patriarca Moraglia ha chiesto di soprassedere?

Sono tutti elementi che portano a sperare di non vedere mai in funzione detto inceneritore. Non per motivi ideologici, bensì per l’estremo sfruttamento e inquinamento in atto nella zona, dato che a poche centinaia di metri vi è anche la possibile fonte di uscita del benzene che sta appestando l’aria di Malcontenta, in specie nei pressi delle scuole.

Attendo quindi il nuovo approfondimento commissionato all’ULSS 3 Serenissima, per il quale chiedo venga data massima trasparenza, e pure le controdeduzioni che l’Istituto Superiore di Sanità dovrebbe opporre alle parole pilatesche della Regione del Veneto».

erika baldin

The author erika baldin

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