Venezia, 26 ottobre 2022 – Non c’è più la Liga di una volta… Ieri a Venezia, a Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale del Veneto, l’esercito leghista di Zaia (che da solo detiene la maggioranza assoluta dell’Aula) ha sbattuto la porta in faccia alla tradizione enogastronomica veneta con un voto che ha dell’incredibile: la Lega veneta, da sempre attenta alle tradizioni locali (o così ci hanno raccontato), vota contro le ricette tradizionali della Laguna di Venezia e boccia la mia proposta di inserirle nei cibi da valorizzare con la nuova legge regionale sulla ristorazione tipica.
Moeche, sarde in saor, fegato alla veneziana, risi e bisi, bovoeti, castraure: l’elenco è lungo e contiene anche i dolci come le “esse di Burano”, i celebri baicoli e le frittelle veneziane. C’è anche il dorona, vitigno veneziano a bacca bianca il cui vino era apprezzato dai dogi sin dal 1400, quasi scomparso dopo l’Acqua Granda del 1966 è stato recentemente riscoperto. Ricette, pietanze e cibi tutti elencati nell’ordine del giorno che ho presentato ieri in Aula, ricevendo voto contrario da tutta la maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Perfino i leghisti eletti nel Veneziano hanno votato contro! Un vero e proprio schiaffo alla tradizione, ma anche alla nostra economia fondata sui prodotti del mare e della pesca: mi chiedo come lo giustificheranno ai nostri pescatori, ai ristoratori e a tutta la filiera.
L’ordine del giorno che avevo presentato nei giorni scorsi è stato messo in votazione ieri al termine della discussione sul Progetto di legge n. 133 “Valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta. Istituzione del logo Ristorazione tipica del Veneto”. Viene da chiedersi cosa vogliano valorizzare se votano contro alle moeche, alle sarde in saor e alle ricette della migliore tradizione veneta?
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale
[Foto da: ricettegourmet.com]