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AUDIZIONE DEL GARANTE REGIONALE DEI DIRITTI DELLA PERSONA, IL VENETO SECONDO SOLO ALLA CAMPANIA PER NUMERO DI SUICIDI IN CARCERE: SERVE REINSERIRE PIÙ CHE REPRIMERE

Venezia, 10 aprile 2025 –  Sovraffollamento carcerario, liste d’attesa nella sanità pubblica, deficit di personale a disposizione. Sono solo alcuni dei temi trattati dal Garante regionale per i Diritti della Persona, avvocato Mario Caramel, nel corso della sua audizione annuale in seno alla V Commissione permanente del Consiglio veneto, che si occupa di sanità e politiche sociali: «Il quadro tracciato dal Garante -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle- dice che i problemi sul tavolo sono lungi dall’essere risolti dalla politica, e in particolar modo dalla maggioranza che amministra il Veneto da trent’anni. Per questo mi sono astenuta nel voto alla sua relazione».

Se nel 2023 era la salute a fare la parte del leone delle segnalazioni al suo ufficio, negli scorsi dodici mesi ha avuto un’impennata (da 40 a 49 interventi richiesti) la drammatica situazione detentiva, soprattutto a Venezia e a Vicenza: «L’avvocato Caramel ha parlato esplicitamente di “annus horribilis” -osserva la consigliera- contestando un affollamento al 140.45% delle strutture contro la media nazionale del 120.56%. Preoccupa soprattutto il numero dei suicidi, che da tre nel 2022 sono passati a otto nel 2023 e a nove nel 2024, facendo del Veneto la seconda regione dopo la Campania in questa triste graduatoria».

Questo nonostante i continui appelli delle minoranze, delle forze di polizia, delle Camere Penali, delle associazioni di volontariato al miglioramento degli spazi comuni e della sicurezza socio-sanitaria di tutti i soggetti coinvolti: «Sinceramente non aiuta l’estensione di inutili leggi repressive, come il ddl 1660 cosiddetto “Sicurezza”, che forse andrebbe rinominato “Paura” -prosegue Baldin- in luogo di una seria politica tesa a risocializzare le persone detenute e a reinserirle nella società civile. In questo aspetto, sono da apprezzare gli accordi per farle lavorare all’esterno, al fine di evitare le recidive».

Ma finché non viene drasticamente ridotto il sovraffollamento delle carceri, anche attraverso misure alternative, ogni altra considerazione è palliativa: «I dati forniti dal Garante -nota l’esponente del M5S- affermano che l’unica struttura non sovraffollata è quella femminile della Giudecca, mentre la casa circondariale di Padova non lo era nel 2023 ma lo è diventata nel 2024.

I dati più spaventosi afferiscono alle realtà di Treviso (183% della capienza), Verona (179%) e Santa Maria Maggiore a Venezia (164%). All’istituto minorile di Treviso, finora l’unico per il Triveneto, i dodici posti disponibili vengono più che raddoppiati dalle 25 persone ristrette. In estate comunque aprirà anche l’omologo penitenziario di Rovigo, mentre il numero di minori non accompagnati nel Veneto rimane stazionario, anche a fronte di una diminuzione nazionale».

Nel suo ruolo di Difensore Civico, l’avvocato Caramel ha anche dovuto far fronte a circa cento segnalazioni in ambito sanitario, almeno venti delle quali riguardanti le liste d’attesa: «Il mancato rispetto dei tempi relativi a visite ed esami -conclude Erika Baldin- ha portato la popolazione veneta a rivolgersi all’ufficio del Difensore Civico per applicare la previsione di prestazioni private intramurarie quando non ottiene riscontro dall’ULSS di competenza. Ciò va nella stessa direzione del disegno di legge che ho presentato oltre due anni fa.

Ma i controlli non sono sempre efficaci, se la pianta organica dell’ufficio del Garante è rimasta invariata, nonostante le sempre maggiori incombenze anche in ambito di tutela minorile. Un solo dirigente capo, peraltro a scavalco con il CoReCom, e una dozzina appena di dipendenti non bastano: la Regione allarghi i cordoni della borsa e doti finalmente la struttura di tutto ciò che ha bisogno per operare al meglio».

erika baldin: