Autonomia. Baldin (M5S): «Altro che Lep, la Lega di Zaia vuole ancora il 90% delle tasse in Veneto»
Venezia, 7 dicembre 2022 – «La maggioranza di Luca Zaia approverà il DEF regionale in cui si auspica “il superamento dell’impasse neocentralista” a proposito del federalismo fiscale. La partita dell’autonomia, stando a quanto si legge nel documento alla base della manovra di bilancio del Veneto, sarebbe quindi bloccata a Roma nonostante il nuovo governo Meloni». Così la consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Veneto.
«Ancora più di quel che è scritto nel DEFR, preoccupa ciò che manca: nessun accenno al principio che i Lep vengono prima dell’autonomia, niente sull’autonomia dei Comuni secondo il principio di sussidiarietà e soprattutto non una parola per correggere l’assurda richiesta di trattenere in Veneto i nove decimi del gettito fiscale. La maggioranza al completo (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) ha bocciato i tre emendamenti che avevo presentato alla manovra», dichiara Baldin, in riferimento alle votazioni degli emendamenti avvenute ieri in tarda serata a Palazzo Ferro Fini, sede dell’assemblea legislativa veneta.
«La richiesta del 90% delle tasse (Irpef, Ires e IVA) è contenuta nella proposta di legge trasmessa da Zaia al Parlamento nel novembre 2017, all’indomani del referendum sull’autonomia. Quel documento è ancora alla base delle richieste della Regione nei confronti del governo, la stessa ipotesi di trattenere il 90% del gettito non è mai stata smentita in atti ufficiali», precisa la consigliera regionale.
«Abbiamo voluto dare a Zaia e alla sua maggioranza la possibilità di dimostrare, mettendolo nero su bianco, che l’ipotesi di una “secessione dei ricchi” è definitivamente tramontata. Spiace constatare che questa opportunità sia stata respinta al mittente: un voto che va in direzione opposta a quanto affermato in queste ore dal Presidente della Repubblica e dalla stessa Meloni», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale