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AUTORITÀ PER LA LAGUNA, INTERROGO LA REGIONE AFFINCHÉ SOLLECITI IL GOVERNO A RENDERNE EFFETTIVO L’AVVIO. SONO PREOCCUPATA PER IL PERSONALE QUALIFICATO

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Venezia, 5 dicembre 2024.- Sono trascorsi oltre quattro anni dall’istituzione dell’Autorità per la Laguna di Venezia, attraverso il Decreto Legge n.104 del 2020, ed essa ancora non è diventata operativa. L’attività dell’ente che dovrebbe gestire il MoSe, occuparsi della salvaguardia delle città e del mantenimento del regime idraulico, fatica a partire: «Ad oggi è solo un involucro -osserva Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- visto che non sono ancora stati costituiti gli organi interni né esiste uno statuto. Le motivazioni sono da ricercarsi nelle lungaggini burocratiche che, come sempre in questo Paese, frenano qualsiasi buona volontà». Nella fattispecie, proprio lo statuto necessita dell’ultima approvazione ministeriale, oltre a quelle del Comune di Venezia e della Regione.

Quest’ultima viene ora chiamata in causa dalla consigliera, che annuncia la presentazione di un atto di sindacato ispettivo: «Interrogherò la giunta Zaia -spiega Baldin- per sollecitarla a intervenire con l’esecutivo centrale, e per chiarire chi lo scorso ottobre ne abbia materialmente visionato lo statuto in suo nome. Questo perché l’Autorità, pur sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Ministero delle Infrastrutture, copre non solo le funzioni già attribuite al Provveditorato per le opere pubbliche (ex Magistrato alle Acque), ma anche quelle definite dalla Legge Speciale per Venezia. La quale prevede specifiche competenze in capo alla Regione del Veneto in materia di disinquinamento, sistema portuale e opere marittime. Inoltre, lo scorso 17 settembre quest’ultima ha nominato nel dottor Luca Marchesi il suo rappresentante nel Comitato di gestione dell’Autorità».

La preoccupazione dell’esponente del M5S riguarda soprattutto il personale che dovrebbe entrare in servizio, e il cui futuro è ancora incerto: «Non vi è infatti alcun automatismo nell’inquadramento delle circa duecento lavoratrici e dei lavoratori mutuati dal Consorzio Venezia Nuova, da Thetis e da Comar. Esattamente un anno fa questo aspetto era già chiaro, eppure nessuno tra Roma e Venezia si è curato di rassicurarli. Questo genera un’intollerabile incertezza in persone di alta professionalità ed esperienza, che non possono essere ulteriormente esposte ai venti dell’inazione, dei ritardi ingiustificati, degli scaricabarile. Così come è necessario che l’Autorità per la Laguna diventi subito operativa al fine di completare le opere compensative del MoSe, il protocollo dei fanghi e tutte le loro ricadute ambientali, idrogeologiche, urbanistiche».

Il percorso della nuova struttura, peraltro, è stato fin qui accidentato: «Quattro anni per essere ancora alla casella zero sono davvero tanti -conclude Erika Baldin- e uno di questi è stato speso per accertare le competenze del presidente designato, Roberto Rossetto. La cui nomina di matrice governativa, gradita al sindaco metropolitano e allo stesso presidente Zaia, ha impiegato quasi tre mesi per diventare esecutiva.
Lo scorso marzo, Rossetto prometteva la piena operatività per fine anno: bene, ora a dicembre siamo arrivati e non vi è ancora traccia di un qualche progresso. La speranza è che questa nuova istituzione, nata evidentemente senza i migliori auspici, nonostante ogni tuttora legittimo scetticismo possa spiccare immediatamente il volo, con tutte le risorse umane ed economiche necessarie alle sue funzioni, per il bene di Venezia e della laguna».

erika baldin

The author erika baldin

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