«È passato un mese. Ne sono passati due. Ma della risposta alla mia interrogazione sul futuro dell’ospedale di Dolo ancora nessuna traccia». Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, che prosegue: «L’ho presentata il 15 aprile scorso e, ad oggi, l’assessorato alla Sanità prosegue nel suo mutismo. Una non-risposta nella migliore tradizione della maggioranza di centrodestra in Regione che, del bisogno di chiarezza dei cittadini e dei diritti dell’opposizione, ha un’opinione tutta sua. Se applaudono va bene, se chiedono informazioni e mettono in rilievo incongruenze, ritardi e disservizi allora vanno ignorati, con malcelato fastidio ».
«Appoggio in pieno la protesta dei sindacati che denunciano il ritardo, ormai incomprensibile – ribadisce la consigliera M5S – nella riapertura del punto nascite dell’ospedale di Dolo, e la preoccupazione più volte espressa dai sindaci della Riviera del Brenta. Facendo mio il disagio che la comunità prova, esprimo rammarico per una carenza di comunicazione e di confronto che dovrebbe essere abolita dal vocabolario dell’Ulss veneziana. Nel cui solco viene a trovarsi, piccolo sintomatico esempio, anche la mancata risposta alla mia interrogazione. Quando qualcuno, ai vertici della sanità veneta, capirà che la trasparenza è indice di forza, e non di debolezza, sarà sempre troppo tardi.».
NB: qui trovi il testo dell’interrogazione del 15 aprile scorso
lunedì 15 giugno 2020
AGGIORNAMENTO. Ecco qui sotto il rilievo delle mie dichiarazioni sui mass media, come puoi vedere anche nella pagina della rassegna stampa.