Venezia, 10 gennaio 2023 – «Non è pensabile andare a scuola, o aprire le finestre di casa, e rischiare malattie pericolose perché l’aria è inquinata». La capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, ha presentato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta di palazzo Balbi per chiedere quali azioni intenda compiere al fine di assicurare la salute alla popolazione di Malcontenta, dove le analisi hanno confermato la presenza di benzene nell’aria ben oltre la soglia consentita: «L’impianto di rilevazione -osserva la consigliera- è stato collocato nel giardino della scuola primaria in via Moranzani, e solo in sei giorni di dicembre i valori tossici erano entro la norma. In due giorni, addirittura, ci sono stati ben oltre quaranta sforamenti».
I dati sono stati resi noti dal locale comitato per la tutela della salute e dell’ambiente, e inviati attraverso un esposto al Comune, alla Prefettura e all’ARPAV: «Il benzene -prosegue Baldin- è una sostanza riconosciuta come cancerogena dall’Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro, ed espone la popolazione alla popolazione alla possibilità di leucemie e neoplasie del midollo osseo. È probabile che la fonte dei miasmi maleodoranti siano le industrie di Porto Marghera, dal momento che le concentrazioni maggiori vengono avvertite quando il vento spira da nordest, soprattutto al mattino e a tarda sera».
L’esponente del M5S nota che il pericolo maggiore è per le bambine e i bambini che frequentano l’istituto: «I materiali chimici, infatti, si depositano mentre gli organi non sono ancora completamente formati. Per questo i danni emergono già in età adolescenziale, anche con patologie del sistema endocrino e respiratorio». Erika Baldin chiede quindi l’adozione di indagini specifiche e di misure congrue a fronteggiare la questione: «Secondo il comitato, finora la vigilanza è stata inadeguata e la prevenzione insufficiente. Non voglio pensare cosa accadrà a Malcontenta qualora dovesse entrare in funzione l’ampliamento dell’inceneritore di Fusina».