“Scopriamo dalla stampa che l’ad di Banca popolare di Vicenza, Francesco Iorio, ha presentato un esposto alla magistratura contro gli ex vertici dell’istituto. Perché piccoli azionisti e risparmiatori non sono stati messi a tempo debito a conoscenza da Iorio delle gravi anomalie subito riscontrate?”. Lo chiedono i parlamentari veneti M5S e i consiglieri regionali veneti del Movimento 5 Stelle Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco e Simone Scarabel.
“Non si possono trattare i piccoli investitori come fossero il classico ‘parco buoi’ da sfruttare e prendere in giro – aggiungono – Perché, di fronte all’input di un’azione legale proveniente dai risparmiatori verso il vecchio Cda, Iorio ha sempre risposto che mancavano i presupposti? Serve più onestà intellettuale e trasparenza, quelle che sono mancate anche sull’entità ballerina del prossimo aumento di capitale, salito da 1,5 a 1,7 miliardi quando, in realtà, tutti sanno che serviranno almeno 3 miliardi”.
“La prossima assemblea dei soci, a questo punto, dovrebbe avere all’ordine del giorno la revoca di tutti gli amministratori, del collegio sindacale e della società di revisione. E soprattutto – chiude il M5S – bisogna procedere contro gli ex amministratori che hanno condotto la banca allo sfacelo. Iorio mente di propria iniziativa o è la Bce che glielo impone? E perché le altre forze politiche fanno i pesci in barile su tutta la vicenda? Cosa hanno da nascondere?”.