Venezia, 5 ottobre 2024 – «Ogni privato cittadino ha il diritto di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma può il sindaco di Venezia rifiutarsi di fare chiarezza su un’indagine che presenta accuse di tale gravità? In un momento così delicato, è fondamentale che la città possa contare sopra una guida priva anche del sospetto di eventuali pendenze giudiziarie, in grado di operare pienamente e serenamente per il bene comune, cosa che Brugnaro non sarà certamente in grado di fare qualora il giudice per le udienze preliminari disponesse il rinvio a giudizio.
Le accuse sollevate non riguardano questioni di poco conto, ma toccano gli interessi privati del primo cittadino nella vendita dell’area dei Pili, compromettendo l’immagine e la credibilità della città. In simili circostanze, per ragioni di trasparenza e opportunità, molte figure pubbliche scelgono di dimettersi, mettendo al primo posto l’integrità della propria istituzione. È fondamentale che il sindaco Brugnaro e tutti gli indagati collaborino pienamente con le autorità giudiziarie per chiarire ogni aspetto delle accuse mosse. La cittadinanza ha il diritto di conoscere la verità e di avere fiducia nelle istituzioni che la rappresentano.
Chiediamo che il sindaco Brugnaro, nel rispetto delle leggi, fornisca tutte le informazioni necessarie per garantire la massima trasparenza.
La città merita un’amministrazione limpida, che lavori esclusivamente per il bene pubblico e non per interessi personali.
Se Brugnaro non ha nulla da nascondere, faccia un passo avanti e chiarisca la propria posizione davanti alla magistratura. Così facendo, potrà tutelare l’onorabilità della carica che ricopre e restituire fiducia alle cittadine e ai cittadini di Venezia».
Lo dichiara Erika Baldin, consigliera regionale per il MoVimento 5 Stelle in Veneto.