«Cavarzere non può essere trattato come un borgo di serie Zeta, né i suoi pendolari venire dimenticati da Actv, che non riattiva le corse di autobus tagliate per lo stop da Coronavirus, senza nemmeno avvisare l’utenza. ». Così Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, sul disservizio per i circa 200 lavoratori di Cavarzere, rimasti orfani del collegamento via gomma con Mestre, Marghera e Venezia.
«Sulla vicenda ho in animo di preparare un’interrogazione – afferma la politica veneziana – sto vagliando se ci siano effettivi margini di manovra, all’interno delle prerogative della Regione sul contratto di servizio che concede ad Actv l’esecuzione del servizio di trasporto pubblico locale. So che il rebus del Tpl non è facile da risolvere per l’assessore De Berti e per le aziende, ma so anche che certe “dimenticanze” non sono ammissibili e non vanno tollerate. Se vogliamo che la ripartenza sia in sicurezza, e che il lavoro riprenda, dobbiamo mettere in condizione i pendolari di potersi muovere. Anche se arrivano dal confine sud della provincia.».
«Quindi – conclude Baldin – appoggio totalmente la levata di scudi del sindaco di Cavarzere Henri Tommasi e faccio appello alla Città Metropolitana di Venezia, di gran lunga la maggior azionista dell’azienda di mobilità, perché si riveda la situazione e, nella riorganizzazione “in itinere” delle corse per la ripartenza dopo il lockdown, si inserisca anche il collegamento con Cavarzere, cancellando finalmente questo disservizio».
Lunedì 11 maggio 2020
Nell’immagine, tratta da Wikipedia (che ringraziamo), si vede Palazzo Barbiani, sede del municipio di Cavarzere (Ve)
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