Venezia, 28 ottobre 2024 – La destra fa sul serio per quanto riguarda il nucleare alle porte di Venezia. Dopo il ballon d’essai lanciato da Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia (che dovrebbe occuparsi di sostenibilità), il quale ha auspicato l’impianto di una centrale a Porto Marghera, è stata la voce autorevole del ministro Adolfo Urso a indicare come possibile il piano, anticipando anzi che l’iter legislativo in tal senso potrebbe aprirsi entro l’anno in corso.
«Anziché rifinanziare la Legge Speciale per Venezia e la laguna, da loro non ritenuta una priorità -commenta Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale- la maggioranza lancia la polpetta avvelenata di una nuova centrale nucleare in un sito già compromesso nei decenni dall’eredità petrolchimica».
La discussione comunque approderà alla discussione dell’aula di palazzo Ferro Fii, dal momento che la consigliera ha depositato una mozione (sottoscritta anche dall’omologa del Veneto che Vogliamo, Elena Ostanel) per impegnare la Giunta a dichiararsi non disponibile a ospitare questo genere di impianti entro la conterminazione lagunare, e vincolare i rappresentanti del corpo elettorale veneto a tale orientamento politico e amministrativo.
«Ho scelto questo strumento -spiega l’esponente del M5S- per favorire un vero dibattito in aula, e non un mero botta e risposta con l’assessore competente. Auspico che così facendo escano allo scoperto le posizioni dell’intera assemblea e dei singoli gruppi, perché non è dato fingersi ambientalisti a Venezia e fare i nuclearisti a Roma, andando contro il territorio quando lo chiede il proprio governo».
L’energia sarà sempre più un tema cruciale per lo sviluppo del territorio e la quotidianità delle persone: «Il governo Conte II, grazie a ministri e parlamentari del MoVimento 5 Stelle -conclude Erika Baldin- aveva saputo fermare la messa in funzione del deposito di gpl a Chioggia, in quanto insiste nella laguna protetta dall’UNESCO.
Ora invece Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia ci danno trivellazioni espanse nell’alto Adriatico, centrali nucleari a Porto Marghera, ipotesi di biometano nei pressi dei centri abitati, con esalazioni nocive per la natura e la salute. La via giusta, invece, parte dall’utilizzo su larga scala delle energie pulite da fonti rinnovabili, e delle comunità energetiche territoriali: il mio impegno in tale direzione non cessa e anzi proseguirà con sempre maggior carica».