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CITTADINANZA ONORARIA A MUSSOLINI: DOPO IL CASO MASERÀ, LA GIUNTA ZAIA PRENDE POSIZIONE? TUTTE LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DOVREBBERO REVOCARLA

Venezia, 13 aprile 2024 – «Matteotti no, Mussolini sì. Evidentemente a Maserà di Padova la guerra non è finita ottant’anni fa, e non sono state ripristinate le libertà costituzionali che il fascismo aveva conculcato». Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, torna sull’incresciosa vicenda che ha visto loro malgrado protagonisti il sindaco della cittadina antoniana, Gabriele Volponi, e la maggioranza di centrodestra che lo sostiene, responsabile di aver fatto mancare i numeri alla mozione dell’opposizione, la quale chiedeva la revoca della cittadinanza onoraria attribuita nel 2024 al Duce e di concederla invece, post mortem, al martire polesano dell’antifascismo, dal cui assassinio a giugno ricorrerà appunto un secolo.

«Non si tratta di cancel culture -prosegue la consigliera- ma dev’essere pacifico che non sussiste alcun onore a mantenere, tra i propri cittadini virtuali e di prestigio, anche colui che ha trascinato l’Italia in vent’anni di dittatura, represso i diritti civili, militarizzato la vita sociale, chiuso sindacati e partiti politici, firmato le leggi razziali e si è alleato con Hitler verso il baratro per il suo Paese e per l’Europa». Baldin sostiene che «simili atti di revanscismo sono sempre meno occasionali, là dove la destra è al potere e in specie dopo l’avvio del governo Meloni. Stupisce soprattutto la posizione dei cosiddetti “moderati”, i quali fanno buon viso a cattivo gioco e pur di tirare avanti approvano le peggiori cose dei loro alleati sovranisti e ultranazionalisti. Dovrebbero ricordare che nella Resistenza ci sono state, fin dal principio, anche donne e uomini liberali, cattolici, perfino conservatori e monarchici. Ma ora sono tutti più lealisti del re: mi chiedo se l’amministrazione regionale, lo stesso presidente Zaia, hanno qualcosa da dire in merito».

L’esponente del M5S ricorda che «molte sono ancora le amministrazioni comunali che annoverano, al proprio albo civico, la cittadinanza onoraria a Mussolini che il regime stesso chiese qualche tempo dopo la marcia su Roma. Anche la mia città, Chioggia, aderì con delibera unanime del Consiglio comunale». L’ANPI a Jesolo ha chiesto che il Comune rimuova gli effetti di quella lontana delibera: «Dovrebbero farlo tutti i Comuni -conclude Erika Baldin- indipendentemente dal colore politico di chi governa. Constato però che a destra fanno fatica a definirsi antifascisti, e anche di fronte a vergogne antistoriche come questa fanno spallucce e si trincerano dietro un dito. Del resto, proprio a Chioggia il sindaco e la sua Giunta celebreranno il prossimo 25 Aprile lontano dal corso principale, per non “disturbare” le bancarelle del mercato settimanale, che evidentemente godono di una qualche insensata primazia… solo il M5S si oppose ad analogo scempio quando concomitante, come nel 2019, attraverso una delibera del primo cittadino. Evidentemente per qualcuno le bancarelle hanno più dignità e valore di una ricorrenza fondativa».

erika baldin: