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CRIMINALITÀ. BALDIN (M5S): INCHIESTA DI VERONA DIMOSTRA QUANTO SIA REALE IL PERICOLO DI “SHOPPING MAFIOSO” IN TURISMO E RISTORAZIONE

arena verona mauro.puppett_photography_flickr

«Esprimere sconcerto? Ribadire che Verona e il Veneto non c’entrano niente con la criminalità organizzata e la cultura mafiosa, come non c’entrava nulla Eraclea o tutte le varie società coinvolte negli affari illeciti dei rifiuti? Significa fare finta di nulla e mettere la testa sotto la sabbia. I cittadini veneti non lo meritano. Devono invece pretendere, dai loro amministratori, la massima attenzione e una serie di provvedimenti rapidi, puntigliosi e specifici per combattere questa piaga. Che non arriverà in un futuro immaginario. Perché è già qui, molto più solida e virulenta di quanto pensavano le anime belle del “qui da noi è diverso”». Lo dice in una nota Erika Baldin, consigliera regionale veneta del Movimento 5 Stelle, dopo le prime risultanze dell’operazione “Isola Scaligera”, con i suoi 23 arresti e i 15 milioni di euro di beni sequestrati.

«Non è affatto diverso – prosegue la consigliera M5S – perché i personaggi con le amicizie losche e il bonifico facile non risalgono lo stivale, ma abitano nel nostro territorio da decenni. E questo rende tutto più difficile. Soprattutto dopo la crisi scatenata dalla pandemia. Qualche settimana fa avevamo lanciato l’allarme per il pericolo di uno “shopping mafioso” nel Veneto, inquinandolo senza rimedio. Le parole di Nicola Gratteri (C’è un welfare mafioso, che approfitta della mancanza dello Stato, e c’è il doping economico di cui hanno bisogno imprese e attività commerciali per non fallire.”) ci sembravano disegnate su misura per lo scenario che si potrebbe aprire nel settore del turismo e della ristorazione veneti post Covid-19.».

«Un allarme che ripetiamo oggi, dopo l’inquietante inchiesta veronese. Se Eraclea era nel cuore della nostra macchina turistica, Verona lo è ancora di più, senza contare il Lago di Garda e le sue mille attività piegate dal calo della presenza straniera. Invitiamo – conclude la politica veneziana – la Regione a coordinare le associazioni di categoria di questi comparti a siglare accordi con Prefettura e Guardia di Finanza, per fare controlli preventivi sull’eventuale compratore e affidarsi soltanto ai canali di finanziamento ufficiali. Anche se ci sono scartoffie da compilare, teniamo lontani gli affaristi sospetti, che si presentano con la valigetta dei contanti in mano e il tirapugni in tasca».

venerdì 5 giugno 2020


L’immagine del centro di Verona è tratta da Flickr/mauro.puppett_photography

Tags : CriminalitàmafiaturismoVenetoVerona
erika baldin

The author erika baldin

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