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Croce Verde, esperienza a rischio con la gara per il servizio Suem di Cavallino Treporti: presentata una Interrogazione

Trentasette anni di esperienza rischiano di finire nel cestino con la gara per il servizio Suem di Cavallino Treporti. Il provvedimento nasce dal nuovo assetto della sanità veneta, originato dall’istituzione dell’Azienda Zero. In tale contesto il Comune di Cavallino Treporti, già afferente all’ex Ulss 12 Veneziana, è stato temporaneamente collocato fino al 31 dicembre 2017 nell’ambito territoriale dell’azienda Serenissima, per essere poi assegnato all’Ulss del Veneto Orientale a partire dal 1° gennaio 2018.

Uno dei punti nodali non ancora risolti è la gestione del servizio di urgenza, trasporti primari e secondari, affidati da ben 37 anni alla Croce Verde di Cavallino Treporti per ottenere una continuità per i soli trasporti primari anche con il passaggio di Cavallino Treporti in Ulss 4, è stato sottoscritto un accordo provvisorio della durata di quattro mesi. Ad aprile scorso la convenzione in scadenza è stata prorogata al 31 dicembre, dando soddisfazione alla richiesta di ampliamento dei servizi pervenuta dall’Ulss per rispondere alle diverse e potenziate necessità del periodo estivo anche con l’apertura del nuovo punto di primo intervento.

La volontà delle parti sembrava quindi quella di arrivare a sottoscrivere una convenzione pluriennale si è però deciso ad agosto di bandire una gara per l’assegnazione del servizio, con la possibilità di togliere il lotto di Cavallino Treporti all’assegnatario vincitore del bando. Il percorso individuato appare distante rispetto alla strada utilizzata dall’Ulss di Padova, che ha invece sottoscritto con la locale associazione dei volontari una convenzione diretta della durata di 5 anni, utilizzando il criterio di preferenza per le associazioni di volontariato. Quest’ultimo criterio è previsto dall’art. 57 del Dlgs. 117/2017. Il rischio di andare a gara è quello di porre fine a un’esperienza virtuosa di oltre 37 anni di servizio continuo, con ripercussioni sulla continuità e qualità del servizio.

Ho quindi interrogato la giunta veneta per sapere anche in base alla circolare emessa dal direttore sanitario regionale sull’applicazione della legge quadro del terzo settore citata, quale sia l’iter corretto. Devono dirmi se è giusto l’iter effettuato dalla Ulss di Padova con il convenzionamento diretto o quello voluto dalla Ulss 4 con la messa a gara. Inoltre voglio sapere se quest’ultimo iter, voluto dalla Ulss 4, sia coerente con la normativa sugli appalti, in quanto prevede un lotto opzionabile e indeterminato e se ritiene che questa scelta possa essere causa di successiva impugnazione giudiziale, nelle sede competenti, post assegnazione.

erika baldin: