Venezia, 4 novembre 2024 – Doccia fredda dal governo Meloni per la Riviera del Brenta e il Miranese. A seguito del maltempo eccezionale del luglio 2023, la ricognizione dei danni da grandine arrivati al tavolo dell’esecutivo ha prodotto i propri frutti: e, purtroppo per le comunità locali, sono quanto mai esigui. Lo comunica Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale: «La Giunta regionale -esordisce la consigliera- ha risposto alla mia interrogazione che le chiedeva di protestare con i Ministeri e di convocare le elette e gli eletti in Veneto, dal momento che i ristori finora giunti non erano affatto efficaci, e per di più in ritardo.
I dati forniti rendono l’idea di quanto sia striminzito l’impegno di Roma: dei 310 milioni di danni sofferti dalle abitazioni private, dalle imprese, dal patrimonio pubblico, dai beni culturali, dalle infrastrutture, inoltrati già il 2 gennaio al Dipartimento della Protezione Civile, ne sono stati stanziati solo 57, in aggiunta agli otto della prima scrematura iniziale. Praticamente il 21%, cioè una presa in giro».
Nonostante lo stato di emergenza fosse stato invocato da subito, e accordato già nel novembre dello stesso anno, la quantificazione apparentemente definitiva è arrivata solo il 30 agosto, nel silenzio generale: «Mi chiedo anche -incalza Baldin- se la giunta Zaia avrebbe comunicato il flop dei finanziamenti, ove non vi fosse stata la mia interrogazione… Forse si vergognano di doverlo dire a chi aspetta ristoro. Del resto, a cosa serve dichiarare lo stato di emergenza se poi per chi governa tale condizione, pur considerata reale, non è risarcibile?».
Da un anno e mezzo, quando si sono verificati gli eventi in questione, altri temporali catastrofici, altri danni, altre vane attese si sono sommate, mentre sono sotto gli occhi le immagini tragiche provenienti prima dalla Romagna e poi da Valencia: «È andata meglio all’agricoltura -osserva l’esponente del M5S- là dove il risarcimento è stato di quasi 5 milioni e mezzo, a fronte di 6 milioni e 300mila euro di danni. A maggior ragione, perché le altre emergenze non potranno essere sanate del pari?».
Rimangono dubbi riguardo il comportamento dei vertici regionali: «Mi domando se il presidente Zaia -conclude Erika Baldin- che oggi vorrebbe il quarto mandato per sé, non si sia fatto sentire con il suo governo per protestare, come gli chiedeva la mia interrogazione, o non sia stato da esso proprio ascoltato… in ogni caso, non pare una bella figura. Alle cittadine e ai cittadini della Riviera e del Miranese dico: ragionateci sopra!».