Il Veneto in linea con il resto dell’Italia nel primo trimestre del 2016: le assunzioni sono in netto calo rispetto all’inizio del 2015, una conseguenza della fine degli incentivi – la decontribuzione totale per tre anni per chi assumeva nel 2015 – che hanno frenato le imprese dall’applicare contratti a tempo indeterminato ai nuovi assunti. I numeri sono stati forniti dall’Inps nel rapporto dell’Osservatorio sul precariato per il gennaio-marzo 2016.
Le assunzioni nel complesso calano dell’8,2% rispetto al primo trimestre 2015, anche se in misura minore della media nazionale che segna -12,9%; la flessione è molto più netta se ci limitiamo al numero di nuove assunzioni con contratti a tempo indeterminato, qui il calo e del 32,6%, non distante dal dato italiano (-33,4%).
I consiglieri regionali Erika Baldin e Simone Scarabel, rappresentanti del M5S in commissione lavoro commentano: “E’ il fallimento del Jobs Act di Renzi. Quello tanto acclamato anche dal Pd veneto della Moretti. I dati sono chiari: non solo elimina i diritti dei lavoratori, con l’abolizione dell’articolo 18, ma non aiuta minimamente economia e mercato del lavoro.
Per far ripartire il lavoro bisogna aiutare le piccole imprese, il vero tessuto dell’economia veneta, abbassando veramente le tasse sul lavoro. Non con giochi delle tre carte a scadenza o mance elettorali come gli 80 euro”.
“Il M5S seppur all’opposizione ha fatto più di Renzi per il lavoro – continuano Baldin e Scarabel-, basta pensare che ogni 25.000 euro investiti nel Jobs Act hanno prodotto 1,2 posti di lavoro, mentre ogni 25.000 euro investiti nel nostro Microcredito alle imprese hanno prodotto 2,5 posti di lavoro. Il Microcredito, fatto partire grazie a più di 40 milioni dei nostri soldi, quelli restituiti dai nostri eletti, dà l’opportunità al cittadino di realizzare un’idea di impresa ed evolverla attraverso le prorie capacità e passioni. Il Jobs Act facilita il licenziamento e crea assistenzialismo.
Se questo è ciò che facciamo dall’opposizione, pensate a cosa potremo fare una volta al governo del Paese e della Regione per rilanciare il mercato del lavoro”, concludono i 5 Stelle.