Pari opportunità. Baldin (M5S): «Donne escluse, non solo dai Cda. In politica e nel lavoro la parità è lontana»
Venezia, 26 maggio 2022 – «Il dato è impressionante, 54 grandi aziende su 100 in Veneto non vedono donne nelle posizioni rilevanti. Ed è giusto il dibattito che è scaturito dal caso del Cda 100% maschile di Veronafiere. La parità di genere è ancora lontana, non solo ai vertici aziendali», commenta Erika Baldin, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle.
«Se guardiamo alla politica veneta, il panorama non migliora di molto. In Consiglio regionale, dove fino alla passata legislatura le donne erano il 10 percento, oggi siamo 18 su 51: solo il 35%, nonostante la doppia preferenza di genere. In Giunta, dove i componenti sono nominati da Zaia, la percentuale è ancora più bassa: 3 donne su 9, il 33%», dichiara Baldin.
«In questo caso la politica è davvero lo specchio della società, dove il divario uomo-donna resta ancora ampio se guardiamo ai salari. Secondo Eurostat, la differenza è del 3,7% nel pubblico e del 20,7% nel privato (più di un quinto di stipendio in meno!). Il gender pay gap ha un costo sociale non solo in termini di equità, ma impatta anche sul Pil: la stima è di 8 punti percentuali persi ogni anno. Per questo», conclude Baldin, «è necessario proseguire il percorso intrapreso con l’approvazione della Legge statale per la parità salariale, promossa dal MoVimento 5 Stelle, che punta a incentivare il lavoro femminile e a contrastare le discriminazioni, salariali e non solo, nei luoghi di lavoro».
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale
«Se guardiamo alla politica veneta, il panorama non migliora di molto. In Consiglio regionale, dove fino alla passata legislatura le donne erano il 10 percento, oggi siamo 18 su 51: solo il 35%, nonostante la doppia preferenza di genere. In Giunta, dove i componenti sono nominati da Zaia, la percentuale è ancora più bassa: 3 donne su 9, il 33%», dichiara Baldin.
«In questo caso la politica è davvero lo specchio della società, dove il divario uomo-donna resta ancora ampio se guardiamo ai salari. Secondo Eurostat, la differenza è del 3,7% nel pubblico e del 20,7% nel privato (più di un quinto di stipendio in meno!). Il gender pay gap ha un costo sociale non solo in termini di equità, ma impatta anche sul Pil: la stima è di 8 punti percentuali persi ogni anno. Per questo», conclude Baldin, «è necessario proseguire il percorso intrapreso con l’approvazione della Legge statale per la parità salariale, promossa dal MoVimento 5 Stelle, che punta a incentivare il lavoro femminile e a contrastare le discriminazioni, salariali e non solo, nei luoghi di lavoro».
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale
(Foto: ItaliaOggi.it)