«Ricordo che l’attuale Piano per la Qualità dell’Aria risale al 2016 e, dopo la condanna della Corte di Giustizia europea del 2020, la Regione ha approvato un pacchetto di misure straordinarie per la qualità dell’aria in coordinamento con le regioni del bacino padano. Ma di un nuovo Piano ancora non c’è traccia, nonostante la Giunta abbia dato mandato all’Arpav di predisporlo ancora nel 2021. Insomma, credo che i tempi siano maturi per una nuova discussione in Consiglio regionale», commenta Baldin.
«C’è un intero modello di sviluppo da rivedere. Zaia passerà alla storia come il presidente che ha realizzato una strada (la Pedemontana), indebitando il Veneto per quarant’anni, mentre ha accantonato il trasporto ferroviario mandando in soffitta il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR). Non è così che si migliora la qualità dell’aria: occorre ripensare la mobilità, disincentivando l’uso dell’automobile che resta al primo posto tra gli agenti inquinanti. Ed incentivando il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile: possibile che, in una regione così densamente abitata, le piste ciclabili si interrompano ai confini comunali?», aggiunge la consigliera comunale.
«Pensiamo al trasporto pubblico gratuito per i giovani e gli studenti: non è un’utopia, in altre Regioni è già realtà. A misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, come lo smart-working e il co-working. Allo stop del consumo di suolo, che ci vede al primo posto tra le regioni più cementificate. Allo sviluppo delle Comunità energetiche e allo stop alla realizzazione di nuovi inceneritori, come previsto dal Documento di Economia e Finanza Regionale grazie a un mio emendamento. Le proposte ci sono, basta discuterle: cosa aspetta Zaia ad affrontare l’emergenza smog?», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale