Il “Caro Leader” Costa, ci ha provato, è stato pesato, misurato ed è stato trovato mancante!
Fin da subito avevamo avanzato il sospetto che dietro ad una vendita di quote di APVS con una procedura ad evidenza pubblica atta ad identificare un nuovo socio, si celasse la volontà di voler fare una sola e mera speculazione finanziaria. Quella clausola che prevedeva il diritto di prelazione inserita nel bando di gara, suonava come una nota stonata, come una chitarra scordata. Dopo settimane di fumus mediatico che azzardava le ipotesi più disparate sulla natura degli offerenti, su cosa avrebbero fatto delle quote acquistate, su come si sarebbero organizzate le grandi compagnie di crociera, sul futuro dell’indotto dell’attività crocieristica/portuale, ecco che viene fuori la verità a diradare ogni dubbio: non è altro che una pura, semplice nonché mera speculazione finanziaria! Noi lo dicevamo. Noi lo avevamo denunciato agli organi di stampa ed alle autorità competenti. Già la giurisprudenza amministrativa aveva avuto modo di pronunciarsi sulla compatibilità di clausole di prelazione in materie assoggettate al principio di evidenza pubblica, sancendone espressamente l’illegittimità, poiché in caso contrario si consentirebbe a soggetti che non hanno partecipato alla gara di divenire contraenti di un soggetto pubblico ovvero, paradossalmente, di vincere la gara stessa senza neppure parteciparvi!
E poi, esercitare il diritto di prelazione aggiudicandosi delle quote societarie per poi poterle rivendere al miglior offerente sembra esser servito solo ad aumentare l’utile d’impresa, ma a favore di chi? Chi effettivamente ci guadagna?
La cosa sconcertante e che una società di natura pubblica, finanziata da denaro pubblico, atta a svolgere servizi per il pubblico, abbia agito come un privato vendendo le quote appena aggiudicate senza neppur inserire una clausola di garanzia per quei lavoratori la cui esistenza lavorativa dipende proprio da quelle quote societarie e dalla loro vendita. In questa nuova rivisitazione della “stangata”, c’era da aspettarselo che qualcuno si sarebbe fatto male perché a fronte di chi si riempie la pancia con un profitto stellare, ci saranno molti lavoratori che di pancia sentiranno solamente i dolori perché il privato che subentrerà a VS, avrà riguardi esclusivamente per il proprio profitto. Un elemento positivo però, a dirla tutta, è emerso: anche i giganti delle crociere hanno capito quanto l’idea del duo Costa – Brugnaro fosse assurda! Forse più per convenienza politica che per convinzione, ma l’importante è che finalmente qualcuno ha posto una pietra tombale sui propositi di scavi in laguna! Assurdo che ad infliggere il colpo mortale siano state proprio le compagnie richiamate dal bando milionario-speculativo-finanziario di Costa.
E adesso chi serve il conto politico del disastroso doppio mandato al presidente Costa? Ora che del suo progetto di scavo di canali (Contorta prima, Tresse poi, poi di nuovo Contorta) non restano che i soldi spesi per i due progetti e i 4 anni persi in cerca di una soluzione alternativa al transito delle grandi navi? Forse è il caso che il conto se lo presenti da solo…. E’ proprio vero, nel porto hanno avvistato gli squali.
Emanuele Cozzolino, Marco Da Villa – Deputati M5S
Erika Baldin – Consigliera Regione Veneto – M5S