Le mareggiate che hanno stravolto la fisionomia dei litorali veneti, con particolare veemenza tra la foce del Brenta e quell’Adige hanno eroso le attività di ripascimento “soft” in atto.
Sussiste una questione ambientale che va oltre il singolo maltempo e chiama in causa l’assetto idrogeologico, la portata dei fiumi da monte a valle, i cambiamenti climatici e la loro influenza sulla terra, sull’acqua, sull’aria.
Urgono azioni strutturali di ripascimento sabbioso a lunga durata, con una visione che non si fermi all’emergenza – ogni volta destinata a ripetersi – e all’immediato, e altri sistemi che mantengono stabile la qualità e la quantità degli arenili, fonte di ricchezza e di turismo.
Mi rivolgerò all’assessore all’ambiente Bottacin e al Genio Civile di Venezia per ottenere delucidazioni in materia, riguardo ai tempi, ai modi e all’entità degli stanziamenti per queste necessarie misure.