50 mila euro per le scuole del Veneto: è questo l’obiettivo di Facciamo Scuola, il progetto nazionale del Movimento 5 Stelle che ha portato oltre un milione di euro nelle scuole di tutta Italia. Il progetto è stato lanciato solo pochi mesi fa e ha ottenuto un grande riscontro da parte delle scuole venete, cui sono andati i 50 mila euro frutto del taglio degli stipendi dei consiglieri regionali M5S del Veneto.
Alle scuole, agli studenti e ai docenti è stato chiesto di proporre progetti legati alla riduzione dell’impronta ecologica, al miglioramento dell’accessibilità degli istituti, al miglioramento della didattica o dei servizi scolastici per studenti disabili, all’acquisto di materiali e strumenti e agli interventi di messa in sicurezza delle scuole stesse.
25 scuole venete hanno risposto alla chiamata, che non comportava impegni di natura politica di alcun genere per i partecipanti. I progetti sono stati esaminati e votati sulla piattaforma Rousseau e ne sono stati finanziati 5: i bonifici sono già partiti e le scuole hanno a disposizione le somme, che vanno inquadrate come donazioni volontarie da parte dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, per portare a termine i loro progetti.
Facciamo Scuola è stato presentato oggi in Consiglio Regionale, nel corso di una conferenza stampa con la consigliera Erika Baldin, referente del progetto, e del consigliere Simone Scarabel. Oltre a loro hanno partecipato all’iniziativa con il taglio dei loro stipendi il capogruppo Manuel Brusco e il consigliere Jacopo Berti.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i docenti referenti di alcune delle scuole che hanno ottenuto i finanziamenti. Erano presenti infatti Silvio Flego per il Giuseppe Berto di Mogliano Veneto, Lia Bonapersona per Chioggia e Vincenzo Sabellico per le scuole di San Donà di Piave.
“Siamo rimasti molto colpiti dalla risposta delle scuole – ammettono Baldin e Scarabel – ci sono arrivati moltissimi progetti davvero interessanti e innovativi. Segno che la scuola veneta ha bisogno di una maggiore attenzione per crescere e per poter mettere i nostri ragazzi in grado di affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione”.
Ecco i progetti finanziati.
1) Liceo scientifico statale “Giuseppe Berto”
Mogliano Veneto (TV)
9.631,00 euro
Progetto “Laboratorio di Fisica – Ottica, Elettromagnetismo e Fisica moderna”:
La scuola vuole ammodernare la propria offerta formativa attraverso la realizzazione di un nuovo laboratorio di Fisica, dotato dei più moderni software e hardware, per creare un ambiente di apprendimento moderno e interdisciplinare, al passo con i tempi.
2) Scuola secondaria di primo grado “Galileo Galilei”
Chioggia (VE)
10.000 euro
Progetto “Un giardino per tutti. Il parco dell’inclusione”:
La scuola intende valorizzare il grande giardino di pertinenza, che risulta a oggi poco attrezzato. Il progetto prevede infatti la realizzazione di campi da pallavolo, basket e tennis e, accanto a questo, l’installazione di giostre e percorsi multisensoriali volti a dare agli alunni disabili la possibilità di fruire di uno spazio adeguato al tempo libero insieme ai coetanei.
3) Istituto comprensivo statale “Ippolito Nievo”
Cinto Caomaggiore (VE)
9.594,08 euro
Progetto “Sostituzione delle porte”:
Il progetto ha lo scopo di acquistare porte nuove per le aula a causa dell’attuale vetustà e pericolosità delle stesse. Le attività sono necessarie per mettere a norma le aule e garantire una migliore fruibilità degli spazi.
4) ITTS “Vito Volterra”
San Donà di Piave (VE)
9.980,00
Progetto “Aggiornare i laboratori per innovare la didattica: anche questo è sicurezza a scuola”:
Il progetto ha lo scopo di implementare le strutture di rete di almeno un laboratorio attraverso la ristrutturazione dello stesso in modo da sviluppare una didattica innovativa. La fase di progettazione della rete prevede la partecipazione attiva degli studenti.
5) ITCS “Leon Battista Alberti”
San Donà di Piave (VE)
10.000
Progetto “App…Rendiamo a Scuola con il Tablet”:
In un’ottica contemporanea di insegnamento, la scuola intende acquistare 20 tablet in condivisione tra tutti gli studenti, eliminando l’esigenza di un laboratorio fisico di informatica e permettendo una didattica interattiva.