Venezia, 18 maggio 2022 – «Non esiste la sanità senza i medici e non esiste un servizio sanitario di qualità senza il confronto e la partecipazione dei medici. Per questo ieri in Consiglio regionale ho votato no alla mini-riforma dell’emergenza-urgenza e della medicina di base, che aumenta il massimale degli assistiti dei laureati iscritti al corso di formazione in Medicina generale e dà il via libera agli specializzandi in Pronto soccorso fin dal primo anno di formazione». Così la consigliera regionale Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), in una nota sugli emendamenti proposti dalla Giunta regionale alla legge ordinamentale sulla Sanità.
«Certo, alcune novità positive ci sono: penso all’aumento retribuzione oraria del pronto soccorso, da 60 a 100 euro. Non sarà forse la soluzione a tutti i problemi dell’emergenza-urgenza, che è in forte difficoltà in tutto il Veneto con 18 pronto soccorso su 26 gestiti da coop in appalto, ma è già un primo passo», commenta Baldin.
«Tuttavia è il metodo che non mi convince: perché non ascoltare le richieste dei medici? C’erano proposte migliorative, come la figura del tutor, la formazione specifica obbligatoria, il riconoscimento delle ore di tirocinio, nulla di trascendentale, solo buonsenso che però si è scontrato contro il muro della Giunta Zaia. Qual è il senso di questa chiusura totale, mi chiedo», dichiara Baldin e conclude: «colpisce che ci si giustifichi dicendo “lo fanno già le altre Regioni, anche a Roma stanno ragionando in questa prospettiva”. Siamo la patria dell’autonomia oppure no? Quello che funziona altrove non è detto che vada bene a casa nostra».
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale