«L’obiettivo delle due proposte di legge è ridurre le liste d’attesa applicando finalmente i contenuti del decreto citato dal dg Annicchiarico nella recente circolare trasmessa alle Ulss: i cittadini devono essere informati della possibilità di essere rimborsati dal sistema sanitario per le prestazioni prenotate in regime di libera professione intramoenia, qualora i tempi d’attesa nel regime istituzionale siano eccesivi. Questa norma è citata nel PRGLA, ma finora è stata scarsamente applicata. Per questo lo scorso anno, con il primo progetto di legge sottoscritto anche da Cristina Guarda (Europa Verde), Arturo Lorenzoni ed Elena Ostanel (Veneto che vogliamo), ho proposto una norma regionale per dare finalmente attuazione alle disposizioni nazionali del ’98 con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra il regime istituzionale e quello di libera professione: non è possibile che i tempi d’attesa siano così diversi. Dopo la circolare del dg Annicchiarico, che ha ribadito lo stesso concetto, ho presentato assieme a Cristina Guarda (Europa Verde) una seconda proposta di legge per far sì che sia direttamente il CUP ad informare i cittadini sui contenuti del decreto. In sostanza, nel caso in cui non ci fossero appuntamenti disponibili entro il termine fissato dalla ricetta, il CUP non dovrebbe limitarsi a inserire il paziente nelle famose liste di “galleggiamento”, ma dovrebbe spiegare che esiste la possibilità di prenotare la visita in regime di libera professione a spese del sistema sanitario», conclude Baldin.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale