«La visita era in programma da tempo», spiega la consigliera regionale. «In aprile ho presentato in Consiglio regionale una Risoluzione relativa alla situazione delle carceri venete, che già allora definivo tragica per sovraffollamento e carenze croniche di personale». Nell’atto, depositato il 19 aprile a Palazzo Ferro Fini e non ancora discusso dall’Assemblea, la consigliera Baldin cita i dati della relazione del Garante regionale dei diritti della persona riferita al 2022. «In questi mesi la situazione non è certo migliorata: a Venezia, i detenuti sono circa 200 a fronte di 160 posti assegnati. Il Veneto è la terza regione per sovraffollamento carcerario: il tasso di occupazione è pari a 127,54%, inferiore solo a Lombardia e Puglia, con picchi che raggiungono il 150%. Per quanto riguarda la carenza di personale della polizia penitenziaria, l’organico previsto è di 1.787 unità, ma gli agenti effettivi sono 1.551, cioè 236 in meno. A mancare sono anche gli educatori, con una media di 70 detenuti per professionista», aggiunge Baldin.
«Il sovraffollamento, combinato con le gravi carenze d’organico, rischia di pregiudicare quella funzione rieducativa della pena prevista dall’articolo 27 della Costituzione. Con la mia risoluzione, che chiedo urgentemente di votare, sollecito una risposta da parte del governo a un’altra questione: quella dell’Istituto Penale Minorile di Treviso, chiuso da aprile 2022 e ad oggi non ancora entrato in funzione», conclude la consigliera regionale.
Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale