Venezia, 6 febbraio 2024 – Verso un passo in avanti nella comunicazione rispettosa della figura femminile. Il Consiglio regionale del Veneto ha infatti approvato, all’unanimità dei presenti, l’ordine del giorno promosso dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, che impegna l’Ufficio di Presidenza dell’ente a relazionarsi con il Comitato Regionale per le Comunicazioni, invitandolo a monitorare il rispetto delle norme a tutela di una narrazione non discriminatoria della donna, anche assumendo iniziative per la formazione degli operatori dell’intrattenimento e dell’informazione.
L’approvazione è avvenuta nel contesto della deliberazione amministrativa n.71, che enuclea il programma di attività del Co.Re.Com per il 2024: «Accanto allo sviluppo di iniziative a contrasto del cyberbullismo -spiega la consigliera- ho ritenuto doveroso affiancare l’invito in materia di comunicazione di genere, affinché non passino messaggi discriminatori o verbalmente violenti verso le donne durante i programmi di intrattenimento e di informazione nei differenti media».
A ispirare l’ordine del giorno, l’articolo 14 della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, l’articolo 17 della Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere, e l’articolo 4 del testo unico dei servizi media audiovisivi: «Il combinato disposto di questi dettati legislativi -osserva Baldin- dice che il sistema pubblico deve incentivare quello privato, in primis i mass media, ad elaborare e attuare politiche di autoregolamentazione in grado di prevenire la violenza contro le donne e di rafforzare il rispetto della loro dignità».
Il contrasto ai discorsi d’odio e il rispetto del principio di non discriminazione, che contempla l’obiettività, la completezza, la lealtà e l’imparzialità dell’informazione investono quindi l’attività del Co.Re.Com, quale parte del sistema pubblico di controllo: «La narrazione e rappresentazione della figura femminile da parte dei media regionali -commenta l’esponente del M5S- non si sono ancora pienamente emancipate da stereotipi paternalistici, se non addirittura maschilisti. Il problema risulta di stringente attualità, tanto più dopo le vicende tragiche dei femminicidi di Giulia Cecchettin e di Vanessa Ballan».
Peraltro sono in preoccupante crescita, purtroppo, i dati relativi al bullismo verbale nei confronti delle giovani donne, in specie nell’intrattenimento e nell’informazione online: «Per questi motivi -conclude Erika Baldin- tali fenomeni vanno battuti attraverso una somma di strumenti educativi, formativi, sanzionatori, nel cui contesto l’attività specialistica del Co.Re.Com deve essere valorizzata sia verso i mezzi di informazione tradizionale che nei confronti dei social media. Sono lieta che il Consiglio regionale abbia recepito all’unanimità questo mio proposito».