Venezia, 18 dicembre 2024 – Il Consiglio regionale “cancella” la Riviera del Brenta. Nella legge di bilancio per il 2025, infatti, la maggioranza di destra (Forza Italia non ha partecipato al voto) ha bocciato tutti gli emendamenti che la capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, aveva presentato nell’interesse dell’ampio territorio compreso tra Venezia e Padova: «Erano tutte istanze collegate tra loro -spiega la consigliera- da un filo invisibile ma evidente, ovvero la gestione delle acque interne e degli insediamenti che vi si affacciano, anche in chiave turistica. Ma qualcuno ha deciso che la legge finanziaria come esce dalla Giunta dev’essere emendata il meno possibile, così le consigliere e i consiglieri della Lega, della lista Zaia e di Fratelli d’Italia hanno votato contro a raffica, in serie, senza nemmeno interrogarsi riguardo ciò che avrebbero negato. Se questo è il loro concetto di autonomia, quanto mai centralista, meglio “ragionarci sopra”».
Il pacchetto degli emendamenti avanzati da Baldin concerneva l’estirpazione delle piante infestanti dal fondale e dalle sponde del Naviglio, la manutenzione dei ponti mobili (che oggi ricade interamente nel bilancio comunale di Mira), lo scavo dei canali navigabili per far passare i burchielli, la sistemazione degli argini danneggiati del canale Taglio, del Novissimo e del Serraglio: «Ma anche lo stanziamento per la ciclabile del Brenta -puntualizza l’esponente del M5S- e la gestione di luoghi di raccolta per i rifiuti galleggianti, che avrebbe sgravato le amministrazioni locali dalle spese di smaltimento. Inconcepibile come si possa dire sempre di no a tutto».
Un capitolo particolare riguarda il risarcimento dei danni subiti dalle popolazioni, dalle imprese e dal patrimonio pubblico a seguito della grandine caduta nel luglio 2023: «Il governo Meloni ha erogato solo il 20% della somma necessaria a ripianare le perdite -conclude Erika Baldin- così ho chiesto alla Regione di contribuire per quota parte, sostituendosi allo Stato centrale, nel sollievo alla cittadinanza. Ma siccome la linea di più di qualcuno nel centrodestra è “arrangiatevi e sottoscrivete un’assicurazione privata”, il Consiglio ha pensato bene di uniformarsi a tale visione e di sottrarre alle persone residenti la speranza di ottenere il giusto ristoro. Destra significa tagli, ormai lo sanno tutte e tutti. E come loro chiudono la porta alle esigenze della Riviera, così mi aspetto che dalle urne per le prossime elezioni regionali arrivino brutte sorprese per chi guida la Regione da trent’anni».