Venezia, 30 novembre 2023 – Tra Consiglio regionale e governo Meloni ora è braccio di ferro per le trivellazioni nell’alto Adriatico. L’assemblea di palazzo Ferro Fini ha infatti approvato all’unanimità un emendamento della capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, al Documento di Economia e Finanza Regionale, il quale impegna l’ente ad esprimere la propria contrarietà alle estrazioni di idrocarburi, anche a fronte di modifiche del quadro normativo.
«Modifiche puntualmente avvenute -spiega la consigliera- con la recentissima approvazione, da parte dell’esecutivo nazionale, del decreto legge Energia che contiene anche il via libera alle nuove concessioni per estrarre gas a sud del 45° parallelo, a nove miglia dalla costa polesana. Il DEFR già riportava la contrarietà della Regione alla ripresa delle trivellazioni, “ove siano acquisite evidenze scientifiche in ordine a ricadute ambientali pregiudizievoli per il territorio e l’ecosistema”. Bene, ora queste evidenze ci sono e c’è pure il decreto del governo che le snobba».
Baldin fa riferimento al parere espresso dal Comitato scientifico regionale, che aveva bocciato le estrazioni in quanto pericolose per la subsidenza nel Delta del Po, fino alla parte meridionale della laguna di Venezia: «I dati raccolti confermano quanto fossero fondate le reiterate proteste degli amministratori rodigini e i convegni organizzati dalle Diocesi. Con il voto unanime a favore del mio emendamento, per il quale ringrazio la compattezza del Consiglio -puntualizza l’esponente del M5S- ora è un’intera regione (compresa la maggioranza di centrodestra) a dire no alla sbagliata politica energetica fossile del governo Meloni. Non siamo più in una situazione ipotetica, ma ci sono rischi concreti: il duplice terremoto di ottobre è un elemento di ulteriore preoccupazione».
Adesso la palla passerà al Parlamento, che ha poco meno di 60 giorni di tempo per trasformare in legge il decreto Energia: «Se il governo Meloni tira diritto -conclude Erika Baldin- i parlamentari veneti non possono non tener conto del pronunciamento del Consiglio regionale. A Roma cosa sceglieranno, tra la bandiera politica e il proprio territorio? Staremo a vedere se anche il presidente Zaia terrà fede ai suoi propositi e si opporrà ufficialmente nelle sedi competenti, come aveva dichiarato lo scorso 31 ottobre nei media. Mi aspetto che dimostri la sua coerenza anche nei confronti di un governo dove la Lega partecipa in forze, così come ha fatto ieri il Consiglio regionale».