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LA REGIONE ATTUI LA LEGGE IN RICORDO DELLA TRAGEDIA DEL VAJONT, A PARTIRE PER IL PREMIO ALLA TESI DI LAUREA

vajont

Venezia, 8 ottobre 2024 – «Anche quest’anno arriviamo al 9 ottobre senza che la Giunta regionale del Veneto abbia approvato il programma annuale degli interventi per la Memoria del Vajont, previsto dalla legge regionale 24 gennaio 2019, n. 5, approvata all’unanimità dal consiglio regionale. Tra questi, anche il riconoscimento “Memoria Vajont” per la premiazione di tesi di laurea, volto a sensibilizzare le giovani generazioni sulla strage del 1963. Auspico, per il prossimo anno, un maggiore impegno da parte della Giunta per mantenere vivo il ricordo delle 1.910 vittime del più grave disastro ambientale causato dall’uomo nell’Italia repubblicana, dando attuazione a una legge regionale che, almeno per il momento, è rimasta sulla carta». Così Erika Baldin, capogruppo in consiglio regionale del MoVimento 5 Stelle, ricordando il 61esimo anniversario della tragedia del Vajont.

 

«Dopo l’approvazione della legge “Istituzione della ‘Giornata in ricordo della tragedia del Vajont’ e del riconoscimento ‘Memoria Vajont'”, soltanto nel 2019 la Giunta ha provveduto ad approvare la programmazione annuale prescritta. Poi più nulla. Del premio “Memoria del Vajont” per le tesi di laurea, invece, non si è proprio mai sentito parlare», commenta Baldin, pur sottolineando l’impegno unitario più volte rinnovato in seno all’assemblea legislativa veneta: «nell’ottobre 2022 il consiglio regionale si è espresso all’unanimità, approvando un mio ordine del giorno che impegnava la Giunta ad attivare la programmazione delle iniziative annuali, compresa la premiazione di tesi di laurea sulla “Memoria del Vajont”. E lo scorso anno abbiamo partecipato alle celebrazioni del 60esimo con una seduta straordinaria svolta a Longarone, dopo la visita dei luoghi della tragedia».

 

«Anche la conferma dell’archivio di Stato di Belluno quale sede delle carte processuali è una vittoria ottenuta grazie all’impegno unitario di tutte le forze politiche regionali, che già nel 2019 si erano espresse in tal senso con una mozione votata all’unanimità, riconoscendo che mantenere il fascicolo a Belluno costituirebbe una sorta di riconoscimento etico», ricorda Baldin. «Successivamente, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato che fosse non solo opportuno, quanto doveroso che l’archivio rimanesse nel territorio, vicino a dove la tragedia si è consumata, rivestendo ora finalità di memoria e non più di processo pendente», aggiunge la consigliera regionale.

 

«A questo impegno unanime della politica per il ricordo della tragedia del Vajont, tuttavia, devono far seguito azioni concrete: la Regione può fare la sua parte attuando la legge che già esiste, in primis attivando le iniziative rivolte alle giovani generazioni. Affinché, come recita il testo normativo del 2019, “il ricordo del disastro ambientale del Vajont rimanga vivo nei giovani a promuovere consapevolezza del corretto rapporto dell’intervento umano sull’ambiente e sul territorio”», conclude Baldin.

erika baldin

The author erika baldin

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