La situazione di Cona approda in consiglio regionale. In seguito ai gravissimi fatti verificatisi nella struttura di accoglienza della località veneziana, il gruppo consiliare veneto del Movimento 5 Stelle ha prodotto una mozione sull’argomento: il provvedimento è stato presentato ieri a prima firma della consigliera regionale veneziana Erika Baldin.
“Quella di Cona è ormai una situazione insostenibile – avverte la consigliera – che mette in luce tutti i difetti della politica nazionale incapace di risolvere con senso di responsabilità i problemi”.
La mozione prende le mosse dalla constatazione che le ex caserme utilizzate per l’ospitalità dei migranti dovrebbero ospitare al massimo 200 persone, e servire solamente per offrire loro una prima accoglienza: “Due mesi circa – si legge nel documento formalizzato dal gruppo M5S – durante i quali insegnare ai migranti le regole della civile convivenza e qualche parola di italiano”.
“Invece attualmente i profughi a Cona, secondo le stime, dovrebbero essere circa 700 – recita la mozione – e alcuni di loro sono lì da agosto. Questi purtroppo sono numeri a dir poco eccessivi, basti solo pensare alla gravità della situazione se si dovesse verificare una rivolta all’interno del centro”.
“I cittadini – continua Baldin – sono stanchi di doversi sobbarcare le inefficienze di questa classe dirigente. Il problema di Cona, come di altri centri, è noto, ma nessuno finora se ne è occupato”.
La mozione intende quindi impegnare la Regione a far valere il proprio peso con il governo centrale per alleggerire il numero spropositato dei profughi presenti nella base di Cona e per trovare soluzioni alternative per i migranti. Ma anche a far valere la regola, proposta anche dal ministro dell’Interno, nei protocolli d’intesa per l’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo e rifugiati, dei due migranti ogni mille abitanti.