Esattamente un anno fa, il Consiglio regionale del Veneto aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno, promosso da me, che chiedeva alla Giunta di palazzo Balbi di impegnarsi con il governo Meloni per ottenere il rifinanziamento della legge speciale e ottenere le necessarie risorse al capoluogo e alla gronda: 12 mesi dopo siamo ancora al punto di partenza. Per anni, grazie ai fondi della legge speciale, i comuni della laguna hanno potuto effettuare iniziative per la salvaguardia ambientale e opere di urbanizzazione necessarie e fondamentali. Senza questi fondi, con l’aggiunta degli ulteriori tagli operati dal governo Meloni agli enti locali (pari a 80 milioni di euro in meno), si obbligano le amministrazioni comunali (soprattutto quelle più piccole) a rinunciare a essenziali servizi e opere infrastrutturali. Non si tratta, quindi, solo di situazioni emergenziali: serve garantire la sopravvivenza delle comunità territoriali. Nel frattempo il Veneto e i suoi cittadini aspettano ancora milioni di euro in risarcimenti dovuti dopo gli eventi climatici estremi degli ultimi anni, come per i danni da grandine del luglio 2023, per i quali il governo nazionale stanzierà solo il 20% dei fondi per i ristori pari a 65 milioni di euro su 310 di danni subiti. Serve rinnovare questo impegno con grande urgenza. La giunta regionale non può rimanere silente di fronte a questo furto di risorse per il Veneto: l’azzeramento dei fondi speciali per Venezia e la sua laguna, i tagli agli enti locali e il mancato rimborso dei danni subiti dalla popolazione veneta rappresentano il fallimento di questa maggioranza e della sua incapacità di tenere testa al governo “amico”. Inutili i loro vuoti slogan sull’autonomia davanti alla realtà dei fatti.
- 4 giorni ago
erika baldin
LA VERA AUTONOMIA DI VENEZIA: LA LEGGE SPECIALE
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