Venezia, 11 dicembre 2024 – Le stazioni ferroviarie, e segnatamente quelle di Mestre e Marghera, entrano nella politica regionale che favorisce la sottoscrizione di patti per la sicurezza urbana tra sindaci e Prefetture. È l’esito di un emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale, promosso dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle Erika Baldin e approvato dalla maggioranza del Consiglio veneto: «La specificazione è importante -commenta la consigliera- poiché riconosce come non solo le aree metropolitane in genere, ma soprattutto gli ambienti che afferiscono alle stazioni sono identificati quali luoghi a rischio per l’infiltrazione della criminalità diffusa e predatoria».
L’emendamento si inserisce nella missione 3.02 del DEFR, intitolata “Sistema integrato di sicurezza urbana”: «La risposta della Regione va oltre l’ordine pubblico e il decoro urbano -continua Baldin- dal momento che riguarda il miglioramento delle condizioni di vita nei quartieri più a rischio. Quindi auspica iniziative avviate dai Comuni in materia di inclusione sociale, prevenzione di comportamenti criminogeni, riduzione del danno, assistenza di strada, considerati complementari al controllo del territorio e alla diffusione di pratiche legalitarie».
Lo scorso anno, in sede di bilancio, le cose andarono diversamente: «Allora il Consiglio negò la mia richiesta di stanziare un milione per finanziare progetti di sensibilizzazione agli effetti delle dipendenze -ricorda l’esponente del M5S- quindi considero la votazione odierna un primo segnale dell’opportuno cambio di rotta, dopo i plurimi episodi di criminalità avvenuti in questi mesi nelle strade che circondano la stazione di Mestre e l’abitato di Marghera. Sopra tutti, la tragica morte del giovane Giacomo Gobbato, intervenuto per salvare la vittima di una rapina».
Sempre in tema di sicurezza, l’aula ha approvato un ulteriore emendamento avanzato da Erika Baldin, il quale postula la riapertura e il regolare funzionamento di una scuola regionale per la polizia locale: «Il modo migliore per sostenere la formazione del personale -conclude- è ripristinare il livello di eccellenza delle polizie di prossimità, anche a scopo preventivo, e quindi lo stanziamento di risorse necessarie a mettere gli agenti nelle condizioni di svolgere al meglio il loro compito, che è sempre più delicato in contesti aggressivi e devianti. Nonostante le voci intercorse facessero temere il contrario, questi fondi ci sono ed è opportuno che vengano utilizzati così».