Ma la maggioranza boccia l’ordine del giorno
Basta con Sistemi Territoriali, società partecipata dalla Regione del Veneto. Il trasporto dei passeggeri lungo la linea ferroviaria Chioggia-Rovigo deve tornare a essere affidato a un’altra compagnia, in grado di garantire standard qualitativi di servizio almeno pari a quello che Trenitalia svolge nella rete ferroviaria nazionale: a chiederlo è Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, durante la sessione di approvazione del bilancio consolidato dell’ente.
Il suo ordine del giorno, firmato anche dalla consigliera Cristina Guarda di Europa Verde, non è passato per via dei 35 voti contrari espressi dalla maggioranza che sostiene Zaia: «Secondo la destra, tutto cambi affinché niente cambi. Ma io invece non demordo – commenta la consigliera chioggiotta – anzi, ripresenteremo un emendamento in tal senso al bilancio regionale, tra quindici giorni».
L’ipotesi di provvedimento prendeva le mosse dal fatto che il prossimo 31 dicembre Sistemi Territoriali avrà esaurito la propria attività, in concomitanza con la fine del contratto di servizio, per essere incorporata nella società Infrastrutture Venete: «È il momento – dichiara Baldin – di una svolta epocale per le tratte Chioggia-Rovigo, Adria-Mestre e Rovigo-Verona, quest’ultima considerata tra le dieci peggiori in tutta Italia.
Per quanto riguarda invece la prima, le utenti e gli utenti sono stanchi di dover sopportare gli effetti di scelte politiche miopi, menefreghiste e poco lungimiranti da parte della Giunta veneta». La capogruppo del M5S elenca molti dei disservizi testimoniati ogni giorno dalla cittadinanza: «Ogni giorno arrivano notizie di cancellazioni delle corse, ritardi, autosostituzioni su gomma che allungano il tragitto e lo rendono meno confortevole. Senza contare i periodi in cui la strada Romea è oggetto di lavori di manutenzione, circostanza che richiederebbe un trasporto ferroviario ben più efficace da e verso i luoghi periferici».
La battaglia della consigliera Baldin va a incidere sulle politiche che negli ultimi anni hanno marginalizzato il trasporto pubblico nel sud del Veneto: «Non si tratta nemmeno di evocare l’ipotesi di un collegamento tra Chioggia e Piove di Sacco – spiega la consigliera regionale – che collegherebbe la città lagunare anche a Padova e a Mestre via rotaia. È sufficiente invece considerare la deliberata volontà dell’assessora Elisa de Berti di ridurre il numero dei treni viaggianti nelle ore di “morbida”, per lasciare spazio agli autobus».
La motivazione data più volte dalla Regione è che il servizio sarebbe poco usato: «Ma è un gatto che si morde la coda!», sbotta Baldin. «Il servizio è poco usato proprio perché gli orari sono sempre più diradati, e non si è nemmeno sicuri che il treno -spesso datato, se non fatiscente- parta o arrivi a destinazione. È ora che le mobilitazioni di utenti, gruppi e comitati arrivino ai piani alti e si facciano sentire».
Di qui l’ordine del giorno: «Occorre in tutti i modi – conclude Erika Baldin – scongiurare che venga prolungato il contratto di servizio con Sistemi Territoriali, rischio insito nella DGR 987/2021, e che le passeggere e i passeggeri delle linee Chioggia-Rovigo, Adria-Mestre e Rovigo-Verona non siano più considerati cittadine e cittadini di serie B. Anche perché quello ferroviario è una forma di trasporto ecologico e sicuro, in specie ove confrontato con la percorrenza della strada Romea, che anche nelle scorse ore purtroppo ha mietuto una nuova vittima».