Venezia, 15 aprile 2024 – «Presenterò un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere dopo il parere dell’Istituto Superiore di Sanità sul progetto dell’inceneritore per fanghi proposto da Eni Rewind a Malcontenta. Il documento dell’ISS contiene una serie di valutazioni preoccupanti sui possibili impatti per la salute pubblica, individua numerose criticità nella Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) predisposta dal proponente, che secondo l’ISS “appare carente su numerosi aspetti rilevanti per la tutela della salute”, e suggerisce alla Regione di richiedere ulteriori approfondimenti». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, tra le prime a portare all’attenzione della Giunta regionale il progetto Eni Rewind di Porto Marghera con un’interrogazione presentata nel gennaio 2023.
«Avevo chiesto alla Regione di valutare attentamente i rischi per la popolazione e, in ultima istanza, di non autorizzare un progetto così impattante, che prevede l’incerimento di 190 mila tonnellate di fanghi di depurazione l’anno in un’area già pesantemente vessata sotto il profilo ambientale. Ora è l’ISS a scrivere nero su bianco, all’interno del parere, che “l’area di localizzazione dell’impianto presenta delle esistenti criticità in riferimento alla qualità ambientale, che non la rendono idonea a supportare ulteriori carichi inquinanti”, tanto che “si ritiene necessario garantire alle comunità locali che nuovi insediamenti non comportino un ulteriore peggioramento ambientale”: proprio ciò che chiedono fin dall’inizio i cittadini riunititi nel Coordinamento No Inceneritore Fusina, che si oppone al progetto di Eni a Malcontenta oltre che a quello di Veritas a Fusina», aggiunge Baldin.
«Ora la Regione non potrà ignorare il parere dell’ISS e, con la nuova interrogazione, chiedo che vengano svolti tutti gli approfondimenti suggeriti dall’istituto. In molti casi, si tratta di aspetti che erano già stati segnalati alla regione proprio dal comitato No Inceneritore: il parere dell’ISS è l’ennesima riconferma della qualità del lavoro di questi cittadini, che da anni si impegnano con serietà per la tutela della salute e dell’ambiente nel loro territorio», conclude Baldin.