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Economia

SILICON BOX, BASTA RIMPALLI TRA ZAIA E URSO: SUBITO UN CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO

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Venezia, 2 luglio 2024 – «Non accettiamo l’ennesimo scaricabarile, il Veneto ha perso 1.600 posti di lavoro e 3,6 miliardi di euro di investimenti perché Silicon Box ha scelto Novara al posto di Vigasio. Zaia chiede al governo di rendere pubblici i dossier di Veneto e Piemonte? Dovrebbe essere lui ad applicare il principio della trasparenza, spiegando come mai la società di Singapore abbia scelto un altro sito». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Ferro Fini, che annuncia di aver «scritto agli altri consiglieri regionali dell’opposizione per proporre la richiesta di un consiglio regionale straordinario».

«Ho scritto anche ai consiglieri di Forza Italia, che hanno seguito con attenzione la vicenda di Silicon Box. La norma statutaria dice che per convocare un consiglio regionale straordinario servono almeno un quarto dei componenti dell’assemblea e così i numeri ci sono: sarebbe la prima volta nel corso dell’attuale legislatura, caratterizzata dalla maggioranza monocolore zaian-leghista», spiega Baldin. «Non è possibile che il Veneto si veda sfuggire un’opportunità dietro l’altra, senza che se ne discuta nell’organo deputato a rappresentare i veneti. La stessa Confindustria ha espresso preoccupazione dopo l’ennesimo flop e vorremmo tutti capire perché sia andata in fumo questa grande occasione di sviluppo, la seconda nello stesso sito e in un settore trainante come quello dello sviluppo tecnologico», prosegue la consigliera regionale.

«Leggo che il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha partecipato a tutte le riunioni che si sono svolte nel corso del processo di selezione del sito. Non vorrei che Zaia se ne fosse persa qualcuna: la presenza non è il suo forte, ad esempio in consiglio regionale l’abbiamo visto solo 9 volte sulle 130 sedute che si sono svolte dall’inizio della legislatura. Ha il record negativo di presenze a livello nazionale, pari al 6,92%, e ha partecipato a solo 16 votazioni su 4.722, pari allo 0,34%. Se questa è la costanza con cui segue i dossier per l’attrazione di investimenti internazionali, stiamo freschi», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

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AttualitàComunicati stampa

SUL PREMIERATO E L’AUTONOMIA DECIDERANNO I CITTADINI: SERVE UN REFERENDUM

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Venezia, 18 giugno 2024 – «È impensabile che due riforme istituzionali altamente impattanti come il premierato e l’autonomia differenziata possano nascere da uno scambio tra Meloni e Salvini, senza che le italiane e gli italiani si possano esprimere. Credo che sul “baratellum” debba necessariamente celebrarsi un doppio referendum, abrogativo e costituzionale». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle nel consiglio regionale del Veneto.

«Si tratta di due riforme chiaramente contraddittorie: da un lato la donna sola al comando, che accentra i poteri, e dall’altro la frammentazione di tante materie, comprese l’istruzione che non si capisce come possa essere demandata alle Regioni. Meloni è costretta a questa schizofrenia per non perdere l’appoggio di Salvini, ma è sicura di avere quello delle italiane e degli italiani?», si interroga Baldin. «Prendo atto dell’esultanza di Zaia, ma chiedo al presidente: dove sono finiti i nove decimi di gettito fiscale da trattenere in Veneto? Tanti veneti che hanno votato al referendum consultivo del 2017 l’hanno fatto in virtù di quella promessa. Ora che non verrà mantenuta, molti cambieranno idea ed è giusto che lo possano affermare in una nuova consultazione», conclude Baldin.

Erika Baldin (MoVimento 5 Stelle), consigliera regionale

 

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