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Comunicati stampa

A JESOLO UN’AMBULANZA ARRIVA DOPO 25 MINUTI DALLA TELEFONATA PER UN INFARTO: INTERROGO LA REGIONE PER CONOSCERE LE CAUSE DELLA CARENZA DI MEZZI IN LOCO

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Venezia, 5 settembre 2023 – Il caso dell’ambulanza di Jesolo, arrivata a 25 minuti dal primo contatto con il 118 per soccorrere un infartuato, approda alla Regione del Veneto. La capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, ha infatti depositato un’interrogazione a risposta immediata, rivolta alla Giunta regionale, per conoscere quali azioni intenda intraprendere in relazione al fatto, accaduto domenica sera nei pressi di via Verdi.

In tale circostanza, il mezzo è dovuto arrivare dalla sede di Ca’ Savio, dal momento che l’ospedale di Jesolo era privo di mezzi disponibili: «Meno male che le condizioni del paziente si sono rivelate presto migliori del temuto -commenta la consigliera- ma inizialmente era stato richiesto un codice rosso, dal momento che il turista soffriva di patologie cardiache e aveva già impiantati due bypass».

Baldin ricorda che già nel novembre 2020, in analoga circostanza, una persona del luogo era deceduta poiché l’unico mezzo disponibile proveniva da Caorle e ha impiegato mezz’ora a raggiungere Jesolo: «Anche un solo minuto può fare la differenza tra la vita e la morte -prosegue la coordinatrice metropolitana del M5S- e ciò non è certo imputabile alla velocità con la quale vengono chiamati i soccorsi. Anzi, il fatto che la prima risposta telefonica sia avvenuta dopo ben cinque minuti di silenzio è altrettanto grave, e ne vanno investigate le ragioni per prendere i dovuti provvedimenti».

La questione chiama in causa anche il servizio sanitario offerto nella principale località turistica del litorale veneto: «Non è tollerabile -conclude Erika Baldin- che le aspettative di vita dei soggetti soccorsi si riducano drasticamente perché l’attesa di un intervento medico urgente arriva a rasentare la mezz’ora, tenuto conto anche del tempo necessario per raggiungere l’ospedale via ambulanza. Oltre alla salvaguardia della salute delle persone, ne va anche dell’attrattività della zona, in quanto simili disservizi possono disincentivare arrivi e presenze turistiche».

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Comunicati stampa

ARRIVA VENETO E CITTÀ METROPOLITANA SOSPENDONO DUE CORSE ALL’ALBA DA CAVANELLA E SANT’ANNA: NESSUNO DEVE RIMANERE A PIEDI. IPOTESI MINIBUS A CHIAMATA?

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Chioggia, 17 agosto 2023 – Niente più corse delle 5.51 e delle 6.21 antimeridiane da Cavanella d’Adige verso Sottomarina, a bordo degli autobus di Arriva Veneto diretti poi a Mestre e Venezia. La comunicazione giunge dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, Erika Baldin, che si era rivolta all’impresa del trasporto pubblico extraurbano al fine di conoscere dettagli e spiegazioni relative allo stringato annuncio nel sito aziendale, il quale riportava appunto come da lunedì 14 agosto le due corse sarebbero state sospese. «Arriva Veneto -spiega la consigliera- è stata autorizzata a dismetterle dalla Città Metropolitana, in via sperimentale, per motivi di razionalizzazione del servizio e “impiego ottimale” delle risorse».

Secondo i dati forniti dalla società erogatrice, il numero dei passeggeri delle due tratte distanti mezz’ora l’una dall’altra ammonta a poco meno di due, con uno spostamento a vuoto di 16 km: «Comprendo le motivazioni che stanno alla base dello stop, e apprezzo la trasparenza nella risposta di Arriva -commenta Baldin- ma disporre una tale modifica nel pieno dell’estate, alla chetichella, senza segnalazioni negli organi d’informazione cittadini stride con l’esaustività dei dettagli che mi sono stati forniti in privato. Tali rilievi devono essere espressi direttamente alla cittadinanza, non solo a una rappresentante delle istituzioni».

Nel merito, la coordinatrice metropolitana del M5S osserva che «l’asserito rispetto delle esigenze generali della comunità, dal punto di vista economico e di quello ambientale, va contemperato con la necessità delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari che abitano le frazioni meridionali del Comune di Chioggia a poter raggiungere il luogo d’impiego fuori città, fosse anche alle 5 del mattino. La sostenibilità è un valore, ma lo è anche riuscire a mantenere il proprio posto di lavoro. Già la penuria del personale conducente ha portato a numerosi annullamenti di corse diurne lungo i mesi primaverili ed estivi, ora anche il taglio che penalizza chi abita a Cavanella d’Adige e a Sant’Anna suona da campanello d’allarme per il contratto di servizio sottoscritto con la Città Metropolitana, e che a questo punto ha bisogno di un “tagliando”».

Nella difficoltà di reperire soluzioni praticabili in breve tempo, le comunità locali attendono: «Chi non è dotato di un mezzo proprio, o non può guidarlo -conclude Erika Baldin- è giocoforza tagliato fuori da possibilità di lavoro (e di vita) che non prevedano lo smart working. Nessuno si diverte ad uscire di casa tra le 5 e le 6 del mattino, e nella stagione invernale i disagi sono destinati ad aumentare. A questo punto chiedo se il ventilato ricorso ai minibus a chiamata, già postulato in chiave di mobilità urbana, possa aiutare a contemperare le esigenze di razionalizzazione del trasporto pubblico con quelle della popolazione interessata dal servizio. Per quanto mi riguarda, rimango a disposizione e in contatto allo scopo di arrivare a una soluzione condivisa che non lasci a terra nessuno, nemmeno se abita all’estremo confine della Città Metropolitana».

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