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Comunicati stampa

FINE DELL’ESCLUSIVA PER IL PERSONALE MEDICO NELLA SANITÀ PUBBLICA, LA REGIONE IMPUGNI IL DECRETO DEL GOVERNO E L’ASSESSORA LANZARIN RIFERISCA IN COMMISSIONE

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Venezia, 3 aprile 2023 – «L’assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, venga in V Commissione a riferire la posizione della Giunta in merito al vergognoso addendo al “decreto bollette” del governo Meloni, che nei giorni scorsi ha cancellato con un colpo di spugna trent’anni di civiltà giuridica nei rapporti professionali tra pubblico e privato». La richiesta proviene da Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, e si riferisce alla decisione presa dal Consiglio dei Ministri per consentire al personale dipendente dal Servizio Sanitario Nazionale di svolgere contemporaneamente la propria attività entro strutture private.

«L’addio all’esclusiva, faticosamente raggiunta nel tempo -spiega la consigliera- non significa altro che un’escalation verso il sostanziale smantellamento della sanità pubblica in Italia. Ma soprattutto, come ha giustamente fatto notare il sindacato Funzione Pubblica della CGIL, una pesante ingerenza del governo centrale nelle competenze delle Regioni. Le quali, a buon diritto, dovrebbero impugnare il provvedimento avanti la Corte Costituzionale: anzi, chiedo alla giunta Zaia di farsi promotrice di un’iniziativa in tal senso».

Non è la prima volta che Baldin lancia l’allarme relativo alla strisciante privatizzazione della sanità: «Molti servizi sono ormai appaltati a cooperative, c’è la fuga dall’impiego nelle ULSS e le liste d’attesa vengono estese a dismisura, convogliando i pazienti alle costose prestazioni intra mœnia, senza che queste vengano rimborsate dalla mano pubblica. Allo scopo di riequilibrare questo aspetto, superando le liste di attesa a costo zero per i pazienti, ho presentato anche un progetto di legge regionale, che verrà discusso in V Commissione proprio questa settimana».

La ricetta dell’esponente del M5S invece viaggia in direzione opposta a quella indicata dall’esecutivo: «Urge finanziare copiosamente il Fondo Sanitario Nazionale -conclude Erika Baldin- così pure quello per il rinnovo dei contratti scaduti da venti mesi, oltre a reintrodurre l’indennità di esclusiva per i dipendenti del SSN. L’autonomia differenziata potrebbe essere il colpo di grazia a un’idea di Stato che abbattesse le diseguaglianze, e che già oggi vede sostanzialmente in vigore 21 sistemi sanitari differenti tra loro».

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Comunicati stampa

SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI A FINCANTIERI DI MARGHERA, SUBITO UN PROTOCOLLO REGIONALE CONTRO IL CAPORALATO

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Venezia, 29 marzo 2023 – «Il sistema di sfruttamento diffuso nella cantieristica navale veneziana, emerso grazie alle indagini della Guardia di Finanza e alle denunce della Fiom CGIL, necessita una risposta forte e immediata da parte delle istituzioni sollecitata anche dal sindacato: chiedo alla Regione di fare la sua parte e di estendere il protocollo contro il caporalato in agricoltura, sottoscritto nel 2019 con le parti sociali, anche agli altri settori». Così Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che già nell’estate 2022 aveva chiesto alla Regione di attivarsi in tal senso, con l’estensione del protocollo anti-caporalato.

«Avevo presentato un’interrogazione a risposta immediata, partendo dai dati dell’Osservatorio Placido Rizzotto che vedono il Veneto come la regione del Nord più colpita dal fenomeno del caporalato, siamo secondi in Italia soltanto alla Sicilia per numero di procedimenti giudiziari aperti», spiega Baldin. «C’è l’urgenza di rafforzare i controlli e la Regione può fare la sua parte, è passato un anno dalla mia proposta ma nulla è cambiato: del protocollo contro il caporalato non si vede traccia. Oggi la CGIL veneziana parla di un “vergognoso silenzio da parte delle istituzioni”, chiamando in causa Comune e Regione e ricordando di aver segnalato loro il caso dello sfruttamento a Porto Marghera anni fa senza ottenere alcun riscontro. Un silenzio gravissimo, che i lavoratori hanno pagato caro e che ora deve finire», conclude Baldin.

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