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Comunicati stampa

CHIOGGIA CONTAMINATA DAL PFAS NEL 2018? LA REGIONE FACCIA CHIAREZZA, E COMUNICHI GLI ESITI DI EVENTUALI CAMPIONAMENTI DI ARPAV NEGLI ANNI SUCCESSIVI

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Venezia, 22 marzo 2023 – Chioggia contaminata dal PFAS nel 2018, a sua insaputa? Se lo chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, autrice di un’interrogazione a risposta scritta nei confronti della Giunta di palazzo Balbi.
L’iniziativa prende le mosse dal resoconto mediatico di una seduta del Consiglio comunale di Arco (Trento), avvenuta lo scorso 20 marzo, dove è emersa l’erronea attribuzione di alcuni dati risalenti a cinque anni fa e relativi appunto alla concentrazione del PFAS: anziché riferirsi al locale Rio Salone, questi campionamenti di ARPAV erano stati effettuati nei pressi di Chioggia, e poi nella trascrizione gli esiti critici sono stati invertiti con quelli trentini.

«Diventa quindi di estrema importanza -osserva la consigliera- accertare con precisione in quale luogo del Clodiense fosse stata rilevata la presenza del PFAS oltre i limiti, successivamente attribuita per errore alla comunità di Arco». Non solo: Baldin chiede che venga verificata l’esistenza di campionamenti successivi nell’area corrispondente, durante il periodo di tempo continuativo tra il 2018 e oggi, e la comunicazione di eventuali risultati. L’esponente del M5S vuole infine conoscere «se la Giunta regionale intende attuare tutti i provvedimenti necessari per la tutela della salute e dell’ambiente nell’area, in primis per contenere e contrastare la presenza di PFAS, e quali sarebbero appunto queste azioni».

La notizia del possibile inquinamento delle acque circostanti la città e la laguna sud, comprensibilmente, per quanto pregresso alza il livello di allerta: «Fin dall’esplosione del caso, in tutta la sua gravità -conclude Erika Baldin- assieme al MoVimento sono stata in prima fila per chiedere verità e giustizia a tutte le autorità coinvolte, attraverso la richiesta di commissioni d’inchiesta e di atti concreti. Sono tuttavia consapevole, naturalmente, che l’inquinamento idrico di matrice industriale nel Veneto non si esaurisce nell’emergenza per questa particolare sostanza, pur estremamente pericolosa».

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Comunicati stampa

IL COMUNE DI MARCON NEGA IL PATROCINIO ALLA PROIEZIONE DI “ROMA CITTÀ APERTA”, PERCHÉ “NON IN LINEA CON IL PROGRAMMA CULTURALE DI MANDATO”. COSA SIGNIFICA? LA GIUNTA REGIONALE PRENDA POSIZIONE

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Venezia, 16 marzo 2023 – Arriva anche alla Regione del Veneto lo scandalo del diniego che la Giunta comunale di Marcon, con delibera numero 47 del 9 marzo scorso, ha opposto al locale comitato ANPI, il quale chiedeva il patrocinio dell’ente per la proiezione di “Roma città aperta”, capolavoro universale del neorealismo italiano, diretto da Roberto Rossellini alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

La capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, ha infatti avanzato un’interrogazione a risposta immediata alla Giunta regionale, volta a chiedere quali azioni intenda porre in essere, per quanto di competenza, in relazione ai fatti riportati. E segnatamente al tenore della risposta che il Comune di Marcon ha fornito all’associazione richiedente, ovvero “l’iniziativa in questo momento non è in linea con il programma culturale di mandato”.

«Ci si domanda -argomenta la consigliera- cosa intendano a Marcon sia per “questo momento” che per “programma culturale di mandato”. Dal tenore del diniego si evince ad esempio che l’antifascismo, pilastro fondante della Costituzione repubblicana, non è riconosciuto quale valore dall’esecutivo comunale del paese veneziano».

Peraltro la delibera della Giunta marconese non è ancora stata pubblicata nell’albo pretorio, rendendo impossibile per ora approfondirne le motivazioni: «Ne deriva -continua Baldin- la non efficacia ex art. 134 co. 3 del Testo Unico Enti Locali, salvo ne sia stata stabilita l’urgenza, che comunque deve essere a sua volta motivata. Ma in tal caso il provvedimento avrebbe dovuto essere allegato alla missiva di comunicazione del diniego, anziché citato solamente».

Non è quindi solo un vizio di forma a muovere la coordinatrice metropolitana del M5S: «Il film parla delle nefandezze vergognose compiute dal nazismo e dal fascismo, e valorizza l’importanza della Resistenza. È ciò che dà fastidio al sindaco Romanello e ai suoi, in un clima di revanscismo che pare pervadere l’intero territorio e la politica nazionale? Questo dev’essere chiarito -conclude Erika Baldin- e mi aspetto che la Giunta veneta prenda posizione».

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